Quando la maniglia della porta-finesta del terrazzo si è rotta nella mia mano - una mattina che non prometteva niente di buono - ho provato invidia per le amiche sposate.
Al mio posto LORO avrebbero informato con distacco lo Ieti, prescritto l'intervento, fissato i termini per l'esecuzione e, sotto l'incombente minaccia della rappresaglia sotto le lenzuola, perché il dovere coniugale è sì un dovere, ma richiede una contropartita, lo Ieti avrebbe ripristinato l'utilizzo della porta-finestra.
Ho pensato che io pure, nel mio piccolo, avrei potuto imitarle, chiamare un amico e suggerire la cosa.
Mi ha bloccato la prospettiva del pegno da pagare, ripetibile per almeno quattro volte, collegato ad invito a cena, miagolìo seduttivo e successivi applusi per la performance.
Non potevo farlo.
Così ho chiamato un fabbro e mi sono tolta il pensiero. Il giovanotto mi ha pure aggiustato lo Sportello del cucina, il tutto per la modica cifra di 40 euro.
Nessun commento:
Posta un commento