venerdì 31 dicembre 2010

Mai in orario

Le festività hanno regalato all'Urp una settimana tranquilla. Così l'ultimo dell'anno le Urpiste erano già pronte per il  taglio del panettone quando allo sportello si presenta l'utente ritardatario:
"Devo pagare"
"Buon Dio signore, i pagamenti sono chiusi, è arrivato tardi"
"Ah sì?"
"Si: il venerdì chiudiamo alle 11.30"

Delusione sul volto dell'utente, che avrebbe stretto il cuore a chiunque, ma l'urpista diligente, si stacca dalle cibarie, lo osserva con attenzione e lo riconosce.
"Lei è già la terza volta che viene - lo apostrofa - è sempre in ritardo. Tenga gli orari o prenda un appuntamento"
L'utente sconfortato abbozza una difesa, per la verità un po' inconsistente. L'urpista lo invita a prendere un appuntamento così non perde tempo. L'utente non se la sente di mantenere un impegno così importante e la saluta.
A noi rimane il dubbio che non voglia pagare

sabato 25 dicembre 2010

Sms: Sto Meglio Senza

Gli auguri di Natale via Sms? Ne faccio volentieri a meno. Tra ieri e oggi, amici vicini e lontani, conoscenti et similia si sono scatenati nel Sms multiplo. La pratica consiste nel preparare un messaggio di auguri, firmato col nome di battesimo, e  inviato con un solo click a tutta la rubrica telefonica, compreso l'idraulico che ti ha aggiustato il rubinetto nel 2006.

C'è poi il motto di spirito o l'augurio alternativo replicato sul tuo telefonino da diverse persone che in comune hanno solo la loro presenza sulla tua agenda telefonica.  Ho scoperto che c'è pure un  sito  al quale attingere se si è a corto di idee. Potenza della rete, che non lascia mai solo nessuno.

Il Natale ha i suoi riti e gli auguri non possono mancare. E l'invio multiplo rende adempiente l'uomo del terzo millennio.
Auguri spediti, coscienza pulita, con buona pace delle compagnie telefoniche, le uniche a guadagnarci in questo picco di traffico d'etere, vendendo stupide carte "1000 Sms entro il 2010" per aumentare i volumi di traffico.

Devo disabilitare il centro servizi prima di Capodanno.

mercoledì 22 dicembre 2010

Lettere dall'aldilà dell'Urp 2

Re: Re: bolletta
Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
A:  Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it] Data: martedì 22 dicembre 2010 10.27
grazie è veramente gentile, allora voglio la bolletta ma non è per me ma per mia madre che è anziana e non può venire
grazie

Re: Re: Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]

Data:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: martedì 22 dicembre 2010  10.51

Gentile Signore, come Le abbiamo spegato nella nostra e mail di ieri può ottenere una copia della bolletta anche per la Sua mamma, ma deve riscriverci di nuovo indicando: 


   - cognome e nome dell'intestatario del contratto, in questo caso la Sua mamma;
    - numero del contratto: è un numero di 8 cifre che trova su qualsiasi bolletta in alto a
     sinistra sotto il Suo nome

Saremo lieti di spedirLe la bolletta al Suo indirizzo di posta elettronica.

Quando avrà ricevuto la bolletta potrà pagare secondo le Sue abitudini.

Attendiamo Sue notizie.
Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

Re: Re: Re: Re: bolletta
Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
A:  Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it] Data: martedì 22 dicembre 2010 11.01

se pago in ridardo devo pagare una multa?
grazie

Re: Re: Re: Re: Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]
Data:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: martedì 22 dicembre 2010  11.16

Gentile Signore, se paga oltre i termini indicati nella bolletta, di solito il 26 del mese, dovrà pagare gli interessi di mora che ammontano all'1 per cento all'anno.
Gli interessi sono calcolati per ciascun giorno a partire dal primo giorno di ritardo e saranno indicati nella bolletta successiva con il codice:

X633 sanzione per il ritardato pagamento

Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

 

Re: Re: Re: Re: Re: Re: bolletta
 
Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
A:  Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it] Data: martedì 22 dicembre 2010 11.21

non trovo giusto che mia madre paghi la multa perchè voi non avete spedito la bolletta

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]
Data:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: martedì 22 dicembre 2010  11.42

Gentile Signore, la nostra azienda invia ogni due mesi più di 45mila bollette è può succedere che qualcuna non arrivi a destinazione, tuttavia è ancora in tempo a pagare questa bolletta, ma se non mi dice come si chiama e dove abita è certo che Lei non potrà pagare e noi non possiamo controllare se c'è stato un disservizio, perciò La invito a scegliere come ottenere la bolletta. 

Successivamnte potrà eventualmente segnalare quanto accaduto.
Oltre non possiano dirLe.

Le suggeriamo perciò di regolarizzare la Sua posizione nei termini indicati, pena l'applicazione della sanzione amministrativa secondo le modalita stabilite dal nostro Regolamento adottato con delibera dell'Autorità n. B-DA223839844/1998 reperibile all'Agenzia della tutela e della garanzia dei consumatori dei servizi pubblici e privati istituita con decreto del Comitato paritetico delle rappresentanze dei cittadini con sede presso il Ministero dei servizi essenziali con sede a Roma. 

Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

martedì 21 dicembre 2010

Lettere dall'aldilà dell'Urp

Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Inviato: lunedì dicembre 2010 07.09
A: Urp
Cc:
Oggetto: bolletta
vorrei sapere come faccio per avere un copia dell bolletta perchè questo bimestre non mi è arrivata
grazie

Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]
A:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: lunedì dicembre 2010 08.42

Gentile Signore, come può leggere sul nostro sito, che di certo Lei ha consultato avendoci scritto via e mail, può ottenere una copia della bolletta:
1) di persona
     Sportello Urp
     via della Semplificazione 1  Torino
     Orari: dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 18.00 orario continuato
     Ricordi di portare un documento di identità 

2) per posta
     telefonando al numero 011.00110011
     Orari: dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 18.00 orario continuato
     La bolletta Le verrà spedita a casa.

3) via e mail
    non avendo Lei un posta certificata, nè un indirizzo e mail riconoscibile e non avendo
   indicato nè il nome, nè  l'indirizzo è per noi impossibile spedirLe la bolletta.
    Se desidera ricevere la bolletta nella sua casella e mail ci riscriva segnado questi dati:
   
   - cognome e nome dell'intestatario del contratto; 
   -  numero del contratto: è un numero di 8 cifre che trova su qualsiasi bolletta in alto a   sinistra sotto il Suo nome.

Quando avrà ricevuto la bolletta potrà pagare secondo le Sue abitudini.

Attendiamo Sue notizie.
Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

lunedì 20 dicembre 2010

Natale nel cassonetto della differenziata

Sì lo ammetto: ho buttato via i regali di Natale degli ultimi 22 anni, regali che avevo conservato gelosamente in tutti miei traslochi. Non è la prima volta che lo faccio, ma in passato avevo girato ad associazioni benefiche e lotterie parrocchiali i presentini di amici e conoscenti. Stavolta no. Con deliberata premeditazione ho raccolto quei fantastici oggetti inutili che riempono le nostre case e li ho depositati accanto al cassonetto della raccolta differerenziata. Li ho lasciati per terra in bella vista confidando nel fortuito incontro con qualche raccoglitore. Perchè il riciclo dal cassonetto è un'arte sottile che pochi possono permettesi come ha ben teorizzato Zeibist nel libro "Scene di caccia nei cassonetti", regalo del mio amico Enrico, quello sì veramente bello.

venerdì 17 dicembre 2010

The Social Network vs Precious

Il Time ha incoronato Marc Zuckerberg, il fondatore di Facebook, uomo dell'anno. Tuttavia come ha osservato Alessandro Tapparini, giornalista di America 24 che ha dato la notizia, la novità è racchiusa nel film, The Social Network, che ne ha raccontato la storia al mondo.

Ma un altro film made in Usa, in programmazione nelle sale italiane in questi giorni, ha disegnato i rapporti tra le persone: di coloro che non hanno voce. Precious, dal nome della protagonista, un'adolescente nera, obesa, analfabeta e umiliata dalla famiglia è l'altra faccia dell'America. Lee Daniels, alla sua seconda prova di regista, racconta con piglio quasi documentaristico, la quotidianità di una diciassettenne emarginata nella Harlem degli anni 80.
La macchina da presa registra impietosa gli sbilanciati colloqui con l'assistente sociale per ottenere il sussidio, le gratuite molestie dei bulli del quartiere, l'ineluttabile recessione scolastica, l'incredulo stupore delle istituzioni di fronte al proprio fallimento.
Sarà una scuola alternativa e un'insegnate a determinata a liberare Precious dal disprezzo. Insegnandole a leggere e a scrivere le offre il viatico per il riscatto sociale.

Non c'è lieto fine in questo film: solo la presa di coscienza di un'ermaginata che vuole entrare nel mondo con la dignità di cittadino.
Anche per il 2010, come l'Italia degli anni 60 raccontata da Don Milani in "Lettera a una professoressa" l'istruzione libera gli emarginati dalla deferenza verso gli oppressori.
Imperdibile l'incontro tra Precious e la madre davanti all'assistente sociale.

Un monito per tutti gli utenti: saper leggere e scrivere Vi renderà liberi.

giovedì 16 dicembre 2010

Il contrappasso

Stavolta l'utente sono io! Nell'ufficio del giudice di pace di Torino, che si trova nella più remota e irrangiungibile periferia della città, ho consumato la mia giornata di ferie.

Il sito internet del Comune di Torino annunciava gli orari di ricevimento senza appuntamento e io ho ci sono andata.

All'ingresso il box informazioni era desolatamente vuoto, così mi sonno inerpicata sulle scale del tribunale -   una vecchia scuola riconvertita alla giustizia che ha ospitato studenti  figli del boom economico italiano - e, dopo aver dribblato avvocati in attesa e testimoni rassegnati, ho raggiunto il terzo e ultimo piano.

La pletora di porte chiusa mi ha dato il benvenuto e così, come ogni utente che si rispetti, ho inziato a importunare tutte le persone dotate di parola. Dopo alcuni "non so" la consueta anima buona mi ha indicato l'ufficio del giudice e anche il calendario di ricevimento, posizionato strategiamente sopra un termosifone. Ho  perciò scoperto che il giudice di turno quel mattino non si era presentato e che altre date erano state cancellate: se volevo parlargli sarei dovuta tornare nel pomeriggio.

Porca miseria! Avevo altri programmi. Ma l'ostinazione è buona compagna di vita e io l'ho ascoltata.

Il pomeriggio si è ripetuta la scenetta senza tanti stupori: ingresso triste, box informazioni chiuso, tre piani di scale, porte sigillate, pubblico in attesa. Documenti in  mano mi sono seduta e ho atteso.
Prima però come da prassi, ho interrogato gli astanti: "è qui che riceve il giudice di pace, bisogna prendere il numero, chi ha il 73, ci mette tanto, ma non c'è nessuno a dare informazioni, ma è sempre così qui" poi sdegnosa mi sono messa a leggere.
Prima di me c'erano una a cui avevano staccato la luce per un giorno di ritardo, un altro che aveva ricevuto la lettera di sfratto, alcune comparse mute e una signora con borsa firmata che si rivangava i bei tempi in cui a Torino erano tutti educati.

Il mio turno è toccato dopo un'ora e 47 minuti d'attesa, il mio colloquo è durato quattro minuti, la mia giornata sprecata per intero.
Un pensiero particolare alle urpiste che potranno commentare con soddisfazione che il nostro Urp non abbandona mai nessuno.

sabato 11 dicembre 2010

Le onde del vicino



L'interno di una casa popolare di Reims, Francia
 

La mia vicina di casa, dopo un silenzio di qualche mese, si è di nuovo fatta sentire, promettendo lettere all'amministratore, esposti ai vigili urbani e querele alle autorità giudiziare, tutto al telefono e a voce altissima. L'ho ascoltata con animo stoico, intercalando le sue ingiurie con un laconico "si".
In un litigio, niente fa arrabbiare di più che una arrendevole silenzio.
Le beghe condominiali occupano le aule giudiziare. I motivi? Rumori molesti, spese non pagate, bambini che giocano in cortile, automobili posteggiate negli spazi comuni.
La mia vicina sostiene che io faccio rumore di notte, da mezzanotte alle 5 del mattino, poi sente un rumore strano, e mi telefona. A qualsiasi ora. A nulla sono valse le mie dichiarazioni di innocenza, le spiegazioni su come si propagano le onde sonore e neppure gli inviti alla tolleranza. Lei non ne vuol sapere. Mi telefona e urla.
Questa mattina a farla arrabbiare è stato il rumore del martello del muratore che metteva cinque mattonelle di legno dopo l'ultimo allagamento.
Aveva ragione: facevo rumore.
Non posso che comprenderla per questo suo malessere anche quando sono costretta ad ascoltare lei che urla contro il marito alle 11 di sera, lei che sbatte i piatti, sempre dopo le 10 di sera, lei che parla della propria madre come di una rompicoglioni, perchè è ricoverata in un cronicario.
D'altronde il buongiorno si vede dal mattino. La prima volta che si è lagnata della mia presenza, eravamo ancora in una fase interlocutoria, mi ha detto, abbassando la voce con tono complice: "Sa, non per essere maligna, ma io sento tutto."
Gesù!
"Strano, signora" le ho risposto, maligna "Io, lei,non l'ho mai sentita".

mercoledì 8 dicembre 2010

Tassonomia dell'utente

C'è il predatore, il collerico,  l'esasperato, il dimesso, il sorpreso, lo svanito, il furbetto, il raccomandato, il saputo, lo psichiatrico, lo stratega, il fazioso, il disarmato, il prevaricatore, l'anacastico, il querulo, l'ossessivo, il manipolatore,  il callido, il remissivo, l'interlocutorio...

post in aggiornamento

martedì 7 dicembre 2010

Procedure d'emergenza

Il consueto tran tran dell'Urp viene improvvisamente interrotto da urla sovraumane e da alcuni colpi in successione.
L'urpista diligente, impegnata nell'esercizio delle sue funzioni, indovina il dramma e accorre nel bagno degli utenti.
Bene ha fatto: l'utente anziano, spinto dal bisogno, dopo aver espletato le funzioni primarie, si è trovato prigioniero nel piccolo gabinetto del salone. Perciò, assente la catenella di soccorso, all'utente non è rimasto che utilizzare il più atavico richiamo d'aiuto, forse un po' desueto, ma sempre efficace come dimostrano i fatti.

In pochissimi secondi sono intervenuti sul posto il referente della sicurezza dei lavoratori per accertarsi che non ci fossero trasgressioni al regolamento, il responsabile del pronto soccorso per decidere se chiamare un'ambulanza o mettere il pratica le regole del Bls, basic life support, apprese durante uno specifico corso aziendale, il responsabile del salone per verificare se era necessario chiamare la squadra di supporto psicologico prevista dal piano di emergenza e di crisi, il delegato dei lavoratori del piano per stabilire se le norme contrattuali dei dipendenti fossero state rispettate, un gruppo di utenti con un ariete per sfondare la porta e un secondo gruppo di utenti per dirigere le operazioni di sfondamento.

Ma per l'utente anziano non si vedeva un prospettiva di libertà.

Nel frattempo il resto dell'Urp era impegnato a chiamare in ordine: il contact center segnalazioni guasti tecnici  dell'azienda che interverrà entro 24 ore dalla segnalazione come stabilito dalla procedura di qualità, il responsabile della manutenzione del palazzo al quale l'urpista ha dovuto declinare il numero di segnalazione già effettuata, il suo vice che interviene in caso di assenza del responsabile - anche a lui l'urpista delegata ha dovuto comunicare il numero di segnalazione - il responsabile della squadra di pronto intervento che ha chiesto se era stata fatta la segnalazione al contact center prima di poter inviare il tecnico, ma ha garantito una dettagliata relazione al proprio dirigente.

Intanto l'utente anziano sollecita un intervento: è ancora chiuso nel cesso.

Allora l'urpista diligente, di fronte a tanto pubblico, sfida le regole aziendali e, sprezzante del rischio di una sanzione disciplinare per eccesso di potere, chiama dal proprio cellulare Gari, operario extracomunitario con contratto a progetto, l'unico rimasto a fare un lavoro manuale su 500 dipendenti, che, brugola in mano, in un solo click ha manomesso il lucchetto incastrato regalando la luce al povero utente.

Come premio l'utente ha conquistato altre due ore di fila perchè nel frattempo ha perso il turno: è l'automazione, bellezza! E tu non puoi farci niente.

sabato 4 dicembre 2010

Per favore, a Natale non disturbatemi, invece andate a visitare Luci d'artista

Per favore a Natale non disturbatemi.
Ve l'ho già detto: odio le riunioni di famiglia, i cenoni da 4mila calorie,  la scambio dei regali, i dolci da pasticceria, i bidoni della spazzatura pieni di scatole.
Ma soprattutto odio la corsa all'acquisto, il vestito stretto, i capelli phonati, le conversazioni sugli assenti e sui parenti e tutta la liturgia della festa.
Chi l'ha detto che a Natale uno non può stare da solo? A me piace tanto. Stare nella vasca da bagno con l'acqua a 45 gradi e il vapore che satura il bagno, il sonnellino con l'accappatoio nel pomeriggio, il telefono staccato.
Se a voi sembra poco...

venerdì 3 dicembre 2010

Ha ragione Brunetta

In queste ultime settimane la medicina ha fatto passi da gigante o,  più verosimilmente, il vibrione che infestato le mie colleghe urpiste ha scelto altri corpi da abitare. Così eccoci tutte insieme all'Urp.
Il grande salone che lo ospita oggi non è stato neanche tanto assediato dal pubblico, sarà stata la neve a scoraggiare l'anacastico  utente,  perciò ...   riunione degli operatori per fare il punto della situazione.

Alle 12.43 siamo ancora al punto "2" dell'ordine del giorno.
Si presenta l'utente che ha ignorato l'orario di ricevimento scritto a caratteri cubitali. Hai voglia a fare cartelli.
Tra le colleghe serpeggia il malcontento. L'ingresso dell'utente offre la stura a una nuova rivendicazione sindacale sull'illogica distribuzione degli spazi.
Giuro sulle mie scarpe che farò presente il problema al direttore e con un atto d'imperio riporto l'attenzione sul tema dell'incontro.
L'utente però è determinato, così, indispettito dalla nostra indifferenza, sposta la transenna e bussa sul vetro.
"Scusi, è già chiuso?"
Le colleghe mi sfidano con lo sguardo. Tocca a me operare il respingimento.
"Buongiorno. Sì, mi dispiace, ma l'orario è terminato da un'ora"
L'utente gioca la carta della cortesia e con tono dimesso apre la trattativa: "Solo un'informazione"
Le colleghe inziano a tarantolarsi.
"Di cosa si tratta?"
L'utente, che ha guadagnato terreno, sciorina una messe di carte. Le  urpiste sorridono soddisfatte, vogliono proprio vedere come mi libero dell'utente.
"Dunque, .... non pago le bollette da qualche tempo....-  continua - e ..."
Intervengo nella sua esitazione e affondo il colpo:  "Ha ricevuto una lettera?" chiedo con tono indagatorio.
L'utente prende tempo
"Mi sembra... Sì. Lo scorso anno  ho ricevuto qualcosa"
Bene! Lo crocifiggo alla la sua inadempienza: "E perchè non è venuto l'anno scorso?"
Serafico come un neonato dopo la poppata mi risponde che non ha avuto tempo.
Devo stringere la trattativa. "Me la faccia vedere per favore?"
Lui oramai si è seduto e vuole attenzione. Inizia a cercare tra le sue carte prive di qualsiasi ordine.
Io sbircio tra i documenti per captare il nostro logo, ma dalla busta di nylon esce di  tutto, ma della lettera incriminata, manco l'ombra.
Allora mi apro un varco: "Mi scusi, ma temo che adesso non possiamo fare niente... Gli uffici sono tutti chiusi."
"E io che faccio?"
"Cerchi la lettera e torni appena può per mostracela." Per sicurezza gli allungo il foglio con i nostri orari.
Sono certa di averlo congedato.
Ma lui non si scoraggia e rilancia.
"Non può cercarmela lei?"
Ah no! Questo è troppo!
"Ma se non sa neanche quando l'ha ricevuta"
Maledizione! Sono sulla difensiva. Lui capisce e insiste.
"Ma me l'avete mandata voi, lo saprete quando mi avete scritto, me la cerchi"
Non posso tollerare due imposizioni consecutive.
"Mi scusi, le ho detto che l'orario di ricevimento è terminato da un'ora e gli uffici sono chiusi. Non possiamo fare niente"
La mia risposta suscita il suo anatema.
"Ma non avete proprio voglia di lavorare! Ha ragione Brunetta:  tutti a casa Vi devono mandare"

Apprendo in questo momento che il giustiziere della funzione pubblica gode ancora di una certa fama

mercoledì 1 dicembre 2010

La carità

Da qualche tempo un nuovo tipo di pezzente disturba la mia coscienza: aspetta davanti al piccolo supermercato dove faccio la spesa con la sua mercanzia, ma non la offre. No. L'extracomuniatario apre la porta e sorride, in cambio si aspetta qualche moneta data in resto dalla cassiera.

Ma come? Non lo sa che oggi tutti pagano con la carta di credito. Già, la carta di credito ha cambiato le nostre abitudini. Anche l'elemosina nel ventunesimo secolo si fa on line o con il telefonino. Un sms e la nostra coscienza è tacitata fino a nuova pubblica questua, cosmetizzata dalla pubblicità di un nuovo grande evento. Con buona pace dell'Agenzia delle entrate che concede di scaricarla dalla denuncia dei redditi.

Ma per il pezzente di strada non c'è un euro nelle nostre tasche. I suoi abiti sporchi disturbano la nostra quotidianità e interrompono le nostre abitudini. D'altronde è sempre stato così.

I poveri piacciono dignitosi e composti, con i loro abiti dimessi, ma ordinati, mentre chiedono l'elemosina davanti alle chiese. In piedi accanto al portale con un sorriso ringrazievole magari con il cestino di vimini con dentro qualche monetina. Li vogliamo attenti a scrutare i volti di chi entra, indovinare le nostre intenzioni e assecondarle allungando garbatamente il cestino mentre noi, crocifissi dal senso di colpa, frughiamo nelle tasche alla ricerca di qualche soldino da buttarci dentro. In cambio ci aspettiamo un grazie con un lieve cenno con la testa e occhi riconoscenti.
Ma che non commetta l'errore di guardare dentro, che mai possa soppesare il nostro animo dall'importo della donazione.
Ingrato. Che vada a lavorare!