Le festività hanno regalato all'Urp una settimana tranquilla. Così l'ultimo dell'anno le Urpiste erano già pronte per il taglio del panettone quando allo sportello si presenta l'utente ritardatario:
"Devo pagare"
"Buon Dio signore, i pagamenti sono chiusi, è arrivato tardi"
"Ah sì?"
"Si: il venerdì chiudiamo alle 11.30"
Delusione sul volto dell'utente, che avrebbe stretto il cuore a chiunque, ma l'urpista diligente, si stacca dalle cibarie, lo osserva con attenzione e lo riconosce.
"Lei è già la terza volta che viene - lo apostrofa - è sempre in ritardo. Tenga gli orari o prenda un appuntamento"
L'utente sconfortato abbozza una difesa, per la verità un po' inconsistente. L'urpista lo invita a prendere un appuntamento così non perde tempo. L'utente non se la sente di mantenere un impegno così importante e la saluta.
A noi rimane il dubbio che non voglia pagare
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