martedì 8 marzo 2011

Dolenti casse

Anche al supemermercato l'utente medio sfodera pezzi da novanta. Solo che lì si chiamano clienti. Ma per il cassiere, condannato a passare sul lettore ottico migliaia di prodotti in turni di due ore senza pausa, il risultato è lo stesso.

Così, con l'approssiamarsi dell'ora x, l'addetto alla cassa accende il semaforo rosso, mette il cartello "CHIUSO", avverte l'ultimo della fila e spera nella buona sorte.

Ma al cliente distratto, con il telefonico ultima generazione attaccato all'orecchio, per parlare, quando il discorso si fa aulico, di pappe per cani, non basta una faglia oceanica per interrompere il suo inutile interloquire vie etere.

Ci cade dentro mentre continua a berciare.
Così il cassiere di fine turno esercita le gambe alzandosi ogni volta e intimando l'altolà a ogni nuovo avventore che allunga la fila.
Ma merita un oscar alla carriera l'espressione stupita del cliente quando viene bloccato: "Ma questa cassa è chiusa?!"

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