giovedì 2 febbraio 2012

Posto fisso addio? Urpista diligente offresi.

Dopo anni precariato passati all'Urp il suo contratto è scaduto. L'Urpista diligente da oggi ha fatto il suo ingresso nel mondo dei disoccupati.  E il concorso bandito per assumere una persona,  con la speranza che potesse vincerlo, è stato bloccato.
Dura lex, sed lex, ci hanno risposto. Giusto.
Tuttavia mi sorge un dubbio. Qualche anno fa c'è stato un bando per la ricerca di un dirigente. Convocata la commissione, tutti di grandi professori, è stato esaminato un unico candidato in possesso di requisiti molto diversi da quelli richiesta dal bando.  Questa la motivazione dell'assunzione.
La Commissione ha preliminarmente appurato che il soggetto non presenta i requisiti per essere ammesso alla procedura di mobilità poiché non in possesso allo scadere del bando dello status di dipendente di una Pubblica Amministrazione, presupposto essenziale per l’instaurarsi del procedimento di trasferimento diretto da una P.A.
Si dà atto che il dott. Rossi (nome di fantasia, ma tutto il resto è vero n.d.r.) ha comunque maturato i 5 anni richiesti nella qualifica dirigenziale. La Commissione ha inoltre analizzato il curriculum del dott.  Rossi allegato alla domanda dal quale emerge che l’interessato, contrariamente a quanto dichiarato nella domanda medesima, non ha buona conoscenza della pianificazione, organizzazione ed implementazione dei sistemi di qualità.
Il dott. Rossi è laureato in lettere, anziché in Economia e commercio, ma  ha partecipato a corsi di formazione manageriale per dirigenti.
Dal colloquio è emersa una sufficiente conoscenza dei modelli di controllo di gestione e della programmazione, pianificazione e organizzazione del lavoro.
Per quanto attiene la conoscenza informatica e telematica, questa è apparsa non specialistica, ma buona in termini di utenza.
Infine non è stata verificata la conoscenza della lingua inglese (dichiarata ottima dal candidato che presenta la lingua francese come seconda lingua madre).
Concludendo a giudizio della Commissione nella composizione riportata in apertura, il soggetto pur non presentando i requisiti richiesti per il trasferimento in mobilità, presenta per altro talune qualità che lasciano trasparire buone potenzialità di crescita professionale.

Perciò il dottor Rossi è stato preso con una collabarazione coordinata e continuativa, poi è diventato dirigente e infine direttore.

Ai posteri l'ardua sentenza.

7 commenti:

  1. Non essendo una postera ma una attuale posso dire che la cosa fa assai schifo?

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    1. Certo che puoi dirlo. Perchè sai, il posto fisso è monotono giacchè si guadagnano 1.000 monotoni euro al mese.

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    2. infatti, per non essere monotoni con un posto fisso, tanti di loro ne hanno due o tre.
      non capisco perché per un lavoro e un bando tanto specifico, il sig.rossi è stato assunto con solo tanti 'nonostante' e perché in una libreria non mi hanno mai chiamata. nonostante il mio cv di traduttrice ecc. credevo avesse un certo interesse.
      oppure perché in un negozio di scarpe mi abbiano chiesto che lingue parlassi (4) e me ne hanno chieste altre 2 diverse...

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    3. Ciao Cara, e che ti chiedono sempre quello che non hai. Poi dicono che conoscere le lingue è fondamentale. L'urpista diligente parla tre lingue, l'abbiamo usata per fare la traduttrice in simultanea, ovviamente gratis: "Sa siamo in crisi" e lei sempre disponibile. Ed ecco il risultato. A onor del vero, devo dire che il mio direttore si sta facendo in quattro per trovare una soluzione. Ma è un vero rompicapo legislativo.

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  2. E se queste cose che ha detto il Sig.Monti fossero ESTESE ai POLITICI e SENATORI come facciamo???????
    Perchè anche LORO hanno un posto fisso e ADDIRITTURA prendono più di noi!!!!!

    DIVULGATE QUESTA DOMANDA DIVULGATE!!!
    05 febbraio 2012 16:10

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  3. I posteri non so cosa diranno, ma la mia sentenza è che è una bella porcheria.
    Piuttosto che spender tante belle parole per edulcorare la presa per i fondelli, era meglio che scrivessero due righe ma sincere: "Sto tizio non ha un requisito che sia uno per il posto per cui si è candidato, ma in quanto conoscente/amico/figlio/nipote del dott. tizio/ sen. caio/comm. sempronio/on. cippirimerlo il posto è suo. Non fisso da subito che dobbiam salvare le apparenze, ma è questione di mesi".
    E poi è meglio che non vada oltre, che ho ancora nelle orecchie il racconto dell'ultimo colloquio di "lavoro" fatto da una mia amica...

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