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giovedì 8 dicembre 2011

Miracolo a Milano

Mentre a Milano si apriva la stagione scaligera col Don Giovanni di Mozart,  e straordinario parterre di vip, io, più mestamente, mi godevo il Fidelio di Beethoven al Regio di Torino.

Un coraggioso allestimento in bianco e nero di Mario Martone, questo Fidelio, ma ancor  più evocative le scenografie di Sergio Tramonti. La comparsa alla spicciolata dei prigionieri, incorniciata dalle scale metalliche, è una scena che rimanda senza soluzione di continuità ai vecchi filmati girati alla fine della seconda guerra mondiale, con gli internati dei campi di concentramento, increduli, che avanzano, lenti e sospettosi, verso i cancelli aperti.

E tuttavia, non paga della mia dose di cultura sabauda, rimango indispettita per la presenza di rappresentanti del governo alla serata inaugurale della stagione lirica meneghina.

A pochi giorni dalla presentazione della manovra economica a taglio libero, non avremmo voluto incontrare Monti all'ingresso del teatro. Sarà pure demagogico, ma avremmo preferito immaginargelo sintonizzato su Raitre mentre col dito faceva segno alla moglie di tacere.

Ma quanto costa una serata alla Scala? Facciamo due conti.

Biglietto: dai 180 ero per un palco ai 26 per uno strapuntino nell'angolo più nascosto della galleria, più prevendita.
Abito:  bastano 350 euro per noleggiarne uno, ed è perfetto, tanto alla prima non siamo stati invitati, perciò il frac lo lasciamo a casa. Chiedete ad un amico un paio di scarpe nere con i lacci e almeno su questo si risparmia.

Treno: con la tariffa standand in seconda classe andata e ritorno da Torino, io me la cavo con 20 euro.

Accessori: bar per caffè e bagno dove cambiarsi d'abito, 1,30 sono sufficienti. Il panino uno se lo porta da casa.

Trasporti cittadini: ci si può arrivare in metro, costo, 1,50, ma al ritorno meglio prendere un taxi, se no addio treno, tra notturno e  maggiorazioni, 15 euro.

Altro: in clima di austerity, non bisognerebbe lasciarsi sedurre da niente, ma almeno un altro caffè nell'intervallo vogliomo prenderlo? Sì? Allora sono 3 euro. L'acqua invece, uno si beve quella del rubinetto del bagno con la bottiglietta di plastica riciclata dal distributore automatico, con carica batterica degna di una fogna.  E che non Vi venga in mente di comprare il libretto, tanto si sa che arrivati a casa va finire nella carta di recupero.


Ebbene, tiriamo le somme. Si arriva a 550,80 euro per godersi lo spettacolo. Non male, vero?
Meglio Fidelio.

mercoledì 9 febbraio 2011

Stasera su Raidue "Le vite degli altri"




Un  film da non perdere in onda stasera su Raidue alle 21
 "Le vite degli altri" è la cronaca dell'attività di controllo della Stasi, la terribile polizia segreta della Germania dell'est, prima delle caduta del muro.
I metodi e le tecniche di spionaggio per mantenere in vita la dittatura.
Un film dai colori foschi, dove la macchina da presa registra le delazioni dei personaggi e le architetture solide e scrostate dei grandi palazzoni dello Stato.
Un teatro della miseria senza riscatto.

Sempre attuale, anche per chi è nato in un paese senza muro.

venerdì 17 dicembre 2010

The Social Network vs Precious

Il Time ha incoronato Marc Zuckerberg, il fondatore di Facebook, uomo dell'anno. Tuttavia come ha osservato Alessandro Tapparini, giornalista di America 24 che ha dato la notizia, la novità è racchiusa nel film, The Social Network, che ne ha raccontato la storia al mondo.

Ma un altro film made in Usa, in programmazione nelle sale italiane in questi giorni, ha disegnato i rapporti tra le persone: di coloro che non hanno voce. Precious, dal nome della protagonista, un'adolescente nera, obesa, analfabeta e umiliata dalla famiglia è l'altra faccia dell'America. Lee Daniels, alla sua seconda prova di regista, racconta con piglio quasi documentaristico, la quotidianità di una diciassettenne emarginata nella Harlem degli anni 80.
La macchina da presa registra impietosa gli sbilanciati colloqui con l'assistente sociale per ottenere il sussidio, le gratuite molestie dei bulli del quartiere, l'ineluttabile recessione scolastica, l'incredulo stupore delle istituzioni di fronte al proprio fallimento.
Sarà una scuola alternativa e un'insegnate a determinata a liberare Precious dal disprezzo. Insegnandole a leggere e a scrivere le offre il viatico per il riscatto sociale.

Non c'è lieto fine in questo film: solo la presa di coscienza di un'ermaginata che vuole entrare nel mondo con la dignità di cittadino.
Anche per il 2010, come l'Italia degli anni 60 raccontata da Don Milani in "Lettera a una professoressa" l'istruzione libera gli emarginati dalla deferenza verso gli oppressori.
Imperdibile l'incontro tra Precious e la madre davanti all'assistente sociale.

Un monito per tutti gli utenti: saper leggere e scrivere Vi renderà liberi.