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giovedì 1 agosto 2013

Wedding plane

Ma allora qui scherziamo.

Non basta aver partecipato al vostro matrimonio anni addietro, molti anni addietro, quando le chiome con meches spesse un dito svettavano dritte sulla calotta cranica, il gel si consumava in galloni, le  camicie erano di un brillantissimo verde smeraldo, i fuseaux avevano la staffa sotto il piede e le scarpe poggiavano su tacchi vertiginosi a forma di cono, mentre Boy George cantava "Karma Chameleon" sulle rive del Missisipi e Cyndi Lauper confessava a suo padre "che le ragazze vogliono solo  divertirsi". 

La foto di gruppo nella mani sbagliate potrebbe ancora rovinare molte carriere. Esigo il negativo e spero che, in attesa di divorzio, abbiate bruciato tutto l'album, quello orribile con le fedi nunziali in argento incollate sulla copertura. 

E non vi è sembrata sufficiente neanche l'ignomignosa replica, un secondo matrimonio celebrato all'insegna di un sobrio minimalismo nella casa di campagna.  Per l'occasione ho indossato un abito longuette di Armani color pervinca e sandali rasoterra. Ricordo un menù new age  che a casa mia significa microporzioni dai nomi improbabili, colori meticci e fame assicurata.

Per la cronaca, la sera,  prima di morire di noia (e di fame) nella Sedona de noantri, il vostro ex marito dopo aver ringraziato il cielo per il ravvedimento operoso che la burocrazia chiama divorzio e aver manifestato sincera compassione al nuovo consorte per il gravoso compito che lo attendeva, ha portato tutti in una bella piola dove ci siamo riempiti antipasti alla piemontese, agnolotti del plin, e carne bovina così ricca di estrogeni che prima di arrivare al "pussacaffè" aveva le tette come un viados.

Ecco, in entrambi i casi ho presenziato, che tradotto in parole semplici, vuol dire che ho sborsato un pacco di soldi per un presente acquistato di corsa tra un impegno e l'altro nello stesso raffinatissimo  negozio del centro dove avete compilato diverse liste di nozze. Ma per carità, eravamo amiche e condividevo con voi la felicità di tanto amore, e anche i patemi per le reiterate corna, un accessorio obbligato dell'unione coniugale. Acqua passata. 

Però mo basta. Mica devo pagare pegno tutta la vita. 

Adesso mi invitate pure al matrimonio di vostro figlio, uno che a  27 anni non ha lavorato un giorno, trascorre il tempo tra corsi per la laurea magistrale in biotecnologie e movide nei quartieri di tendenza e grazie alla pedagogia marxista improntata sull'uguaglianza ha messo incinta una shampista come un qualsiasi ingenuo signorino degli anni 20. 

E voi a difenderlo "cosa vuoi, non hanno certezze, sono fragili questi ragazzi" e così nella casa di campagna ci vanno a vivere loro, ma a vostre spese.
E  dovrei ripercorrere il cursus honorum dell'invitata dal principio: vestito di gran moda, bomboniera pacchiana, lista nozze extralusso. 
Ah no, l'azionista di maggioranza delle porcellane limonges della prole  non lo divento, perché si sa che la shampista, non concorda perfettamente il periodo ipotetico, è ambientalista convinta, ma quando si tratta di vasellame sa il fatto suo.  A spese degli invitati. 
Mica le è venuto in mente di fare una donazione a qualche ente benefico. No. 
E allora signori miei, io a questo matrimonio non ci vengo e non faccio neanche il regalo. Credo che sia la scelta migliore per risparmiarmi l'invito al battesimo del nascituro. 

P.S. visto che abbiamo citato i mitici anni 80 ecco il video di Cyndy Lauper che canta  Girls Just Want to Have Fun.   Straordinaria

http://www.youtube.com/watch?v=PIb6AZdTr-A