martedì 29 maggio 2012

Se la terra trema senza ordine del direttore

Non è che siamo abituati a tutte queste scosse di terremoto, perciò quando la terra trema, anche un cuor di leone diventa un coniglietto e, colto da pavidi suggerimenti, corre fuori.
Così questa mattina,  appena entrata in ufficio, dall'alto del mio grattacielo, ho sentito l'oscillazione terrestre e su indicazione del responsabile dell'emergenza, in maniera scomposta noi tutti abbiamo lasciato il palazzo.

Dopo una breve sosta nella piazzetta antistante l'edificio, in attesa che qualche pezzo di cemento armato ci cadesse in testa, evento che non si è verificato, siamo rientrati alle nostre scrivanie.

Ma le procedure in caso di sisma dicono cose ben diverse, che si può uscire solo su ordine del dirigente, che questa mattina, come tutti i giorni, alle nove non si era ancora presentato, interrompendo  l'oleata catena del comando e assegnado ad un umile impiegato  la salvezza del personale.

E dopo le tragiche notizie dell'Emilia, ecco l'email del responsabile della sicurezza dei lavoratori che avverte che "solo al  termine dell’evento si attiva, se necessario, la procedura di evacuazione della sede e nel caso odierno  non è stato dato alcun ordine di evacuazione"

Così il direttore del personale, lo stesso che è sempre l'ultimo a sapere le cose, va in giro per uffici minacciando ritorsioni contro chi è uscito senza autorizzazione.

lunedì 21 maggio 2012

Terremoto in Emilia: te la sei fatta l'assicurazione sulla casa?


Non è bastato tremare alle quattro di una domenica mattina e neanche passare una notte fuori con questo tempo da lupi, freddo e pioggia per più di 24 ore, per gli ultimi terremotati del 20 maggio 2012 c'è un altro regalo, impacchettato nella 113a  Gazzetta Ufficiale del 16 maggio scorso. Un decreto legge, il  59, che obbliga tutti quanti a far fronte alle calamità naturali con un'assicurazione privata (art. 2).

Beh, cari amici se da mercoledì scorso a domenica mattina non siete corsi in agenzia a farvi una bella polizza contro il terremoto, ammesso e non concesso che possiate averne trovata una disposta a coprirvi i danni causati dagli eventi tellurici, siete fregati due volte.

Questo è l'ultimo regalino del Governo che, stanco di sborsare soldi per ogni inezia, ha pensato bene di regolare la materia con una virata privatistica degna del miglior tradizione liberista. Ai pochi fortunati che ci hanno pensato prima, se la pioggia e le transenne vi permettono di rientrare in casa,  cercate subito il contratto stipulato con l'assicurazione per reclamare i danni, a meno che siate stati così provvidi e nei pochi secondi di terrore, mentre cercavate di mettere in salvo famigliari, non vi sia venuto in mente di cercare anche i documenti. Si sa, di solito in queste circostanze si ha il tempo di stilare una lista delle cose più importanti da portarsi dietro, sistemarle bell'e in ordine in un trolley, darsi una pettinata e uscire sorridenti.

A tutti gli altri non posso augurare che la lentezza dei nostri governanti impedisca al decreto legge di trasformarsi in legge, 60 giorni, e poter confidare in un giusto trattamento.

In ogni caso il decreto prevede:
a) mappatura del territorio per grado di rischio;
b) stima della platea dei soggetti interessati;
c) dati percentuali sull'entita' dei contributi pubblici finora concessi in caso di stato di emergenza;
d) simulazione dei premi, suddivisi per tipologia di copertura assicurativa.

In caso contrario mi sembra che ci siano che ci siano gli estremi per far causa.

Speriamo che qualche associazione che ci pensi.


domenica 20 maggio 2012

Terremoto

Amici dell'Emilia Romagna come state?
Io non sono un'esperta,  però leggete questo articolo di Cado in piedi
http://www.cadoinpiedi.it/2012/05/20/quelle_strane_fuoriuscite_dacqua_dal_terreno_prima_del_terremoto_-_foto.html

Poi ancora una domanda. Che ci facevano i due operai morti alla Sant'Agostino ceramiche la notte tra sabato e domenica al lavoro? Un'altra fabbrica a ciclo continuo come la Uru di Ponte Rondoni di Bodeno, che produce polisitrolo e  la Tecopress di Dosso, frazione di Sant'agostino, fonderia dove gli altiforni non si spengono mai.

Chissà come erano contenti di poter guadagnare un po' di straordinari festivi in questi tempi di magra.



Terremoto a Torino e l'insonnia

La terra trema alle 4,07 del mattino. Fuori è ancora buio, io invece sono già in piedi causa un attacco di insonnia.

Sono seduta e mi sto gustando caffelatte quando sento tremare la sedia. Ora come mai una persona normale alle quattro di domenica mattina, anziché dormire il sonno dei giusti tra due guanciali, sia di fronte alla colazione, lo spiegherò in un altro post, quando sarò pronta, ma tant'è.

Non che abbia avuto paura, solo quell'effetto sorpresa che sempre ti coglie quando senti la sedia tremare, temi un effetto "morgana", poi vedi tende e lampadario, l'unico non sostituito da applique e tende oscillare e pensi:
"Acc.. allora non sono pazza".

Comunque. Al momento non so quale sia stato l'epicentro, ma speriamo che non abbia fatto danni in altre zone.

martedì 15 maggio 2012

Colombo bianco non avrai il calco (di guano)

Pochi giorni di pioggia e, probabilmente, qualche tempesta magnetica hanno trasformato il mio balcone nell'habitat ideale dei piccioni torinesi che a frotte sono planati all'ultimo piano per trovare riparo sotto la falda del tetto. Non senza prima aver consumato diversi pasti pasti a base di semi, pane secco gentilmente offerto dalle anziane benefattrici, che in questa zona della città sono più numerose dei loro assistiti e perciò rivolgono le loro amorevoli cure pure agli animali, e non so cos'altro.

Ma di sicuro hanno mangiato, perché altrimenti non riesco a spiegarmi, se si esclude qualche alchimia darwiniana che permette a questi uccelli di produrre più sterco di quanto pesino, lo spettacolo che mi si è parato davanti all'apertura delle imposte.

Le simpatiche bestiole avevano lordato, di strisce e di chiazze, il muro del balcone, il pavimento e pure le gelosie con tanto guano da rendere il deserto Sahara più fertile delle sponde del Nilo.

Ma per noi che preferiamo la chimica, il guano di piccione è semplicemente merda. Così per evitare un'ordinanza urgente del sindaco e un'epidemia di psittacosi ho preparato il composto magico per scoraggiarne il ritorno Itaca. Perché non basta pulire, occorre rendere ostile l'ambiente, se no quelli sono sicuri di aver trovato casa.

Sapone di marsiglia bollito e acqua calda: la pozione magica.

Poi ho indossato i dispositivi di sicurezza previsti dalla 626,  infilato i guanti gomma color blu elettrico, regalo della donna delle pulizie dell'ufficio, impugnato il raschietto da muratore,  sono salita sulla scala e ho iniziato la bonifica della parete, delle finestre e dei davanzali.

Ci sono volute sei ore di duro lavoro e due sacchi della spazzatura prima di far ritornare agli antichi splendori la balconata. E vorrei mantenerla così ancora a lungo.

Perciò  sono andata in prefettura a richiedere il porto d'armi e in armeria a comprare un fucile a pompa e ho spedito una lettera di autodenuncia preventiva alla Lipu.

E adesso aspetto.