giovedì 18 novembre 2010

Tutti in fila

L'impegno dei medici viene premiato e una delle mie colleghe è rientrata in servizio. Per le altre due si sta ancora cercano una cura.
Tiro un sospiro di sollievo e riprendo la mia attività: scrivo comunicati stampa, semplifico il linguaggio amministrativo, redigo report sulla soddisfazione dell'utenza, costruisco griglie valutative per comunicazione integrata.
Sto elaborando un piano-comunicazione di impianto sovietico che analizzi tutti i "flussi di messaggi e interazione verso l'esterno" secondo un modello collaudato:

UP

IN        OUT

DOWN

Alle 11.47 la mia collega viene chiamata dall'asilo "Signora suo figlio ha la febbre, venga a prenderlo" e immanentemente abbandona lo sportello Urp.

Gli utenti annunciano la rivolta, il direttore mi implora di scendere.
Alle 11.58 entro nel salone, ma stavolta ho fatto il pieno di caffè. 

I 22 sportelli che tappezzano il salone  vantano lunghe attese tranne quello "DONAZIONE ORGANI TRA VIVENTI", il meno frequentato. Ma non se la passa male neanche  "RICHIESTE CREMAZIONI ".
La tanatocollega si sollazza con la distribuzione di brochure informative di colore viola. Gli utenti la sfuggono come la peste. Si sprecano corna, sconguri e vaff... Ma lei non demorde. E come progetto  innovativo per il miglioramento continuo del servizio pubblico  ha ottentuo l'iscrizione d'ufficio al suo registro di tutti i dipendenti dell'ente.
Penso di fare causa all'azienda per eccesso di potere, anche se non posso che apprezzare l'equità di trattamento nei confronti di tutto il personale, dirigenza inclusa: finiremo tutti nello stesso forno.

Potenza livellatrice del vertici aziendali.


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