Mi è venuta così, leggendo diversi pezzi sui quotidiani di questa mattina. Il ministro della funzione pubblica, Marianna Madia, ha convocato i sindacati per giovedì prossimo, prima del consiglio dei ministri, un Cdm di fuoco perché si discuterà di riforma del pubblico impiego. E dentro c'è tutto: dalle pensioni alla mobilità, per tacere dell'adeguamento di stipendio al palo dal 2009.
Ecco, anche ad un occhio distratto non sfugge la contraddizione. Meno di 24 ore per arrivare in consiglio con un testo da presentare all'esecutivo. Ma non è che 'sta riforma è una bufala o, più semplicemente, il testo è blindato e non se ne vuole discutere con i sindacati?
Perché io non me lo vedo proprio lo staff della Madia prendere appunti mentre la triplice muove obiezioni, propone varianti, negozia accordi, per arrivare a un documento "condiviso" - oramai è tutto condiviso, presto anche l'attività della ritirata - per poi riscriverlo e rivederlo in un battibaleno e farlo leggere, accettare e sottoscrivere. Ok per le nuove tecnologie, ma qui stiamo abbiamo bisogno di Nembo Kid, un uomo capace di fermare il proprio battito cardiaco senza un plissé e perciò anche di mettere mano alla riforma nelle poche ore che separano l'incontro dalla convocazione.
E non stiamo parlando mica di poche paginette, tipo compito in classe di terza elementare dall'evocativo titolo "Come ha trascorso la domenica", me li ricordo con l'angoscia nel cuore a dover descrivere la radio sintonizzata sul campionato di calci e il gelato nel tardo pomeriggio.
A dirla tutta dalle prime strombazzate abbiamo già emendato la miniriforma delle pensioni (sig!) e l'adeguamento contrattuale, lasciando sul tavolo solo la mobilità dei dipendenti, volontaria e/o indotta, perciò forse il ministro ha fatto bene.
Basterà un quarto d'ora per parlare imporre questa novità, per altro già possibile. Ma tant'è.
Il titolo l'ho preso in prestito dal libro di Paolo Sorrentino. "Hanno tutti ragione" è una straordinaria prova d'artista e Tony Pagoda è un personaggio a tutto tondo, degno del miglior Dostoevskij. Da non perdere.
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martedì 10 giugno 2014
Il ministro e la riforma
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martedì 12 novembre 2013
Legge di stabilità
L'avevo giurato a me stessa... di fronte allo specchio e con la mano destra sul Vangelo, ho pur sempre una formazione cattolica, non è che possa giurare sulla Bibbia come nei tribunali americani nella serie "Law & Order", mi ero detta che non ne avrei più parlato. Invece no. Il nuovo
assetto Urp, un cuore fragile e un'inveterata vocazione all'oblatività, mi risucchiano verso lo
sportello ad accogliere utenti.
Così stamattina ho preso scudo e lancia e sono scesa ad affrontare una nomade incazzata
perché vuole trasformasi in stanziale e noi non glielo permettiamo. Ha giurato
di darsi fuoco, ma di fronte alla mia
insensibilità è tornata sui suoi passi e si è goduta l’aria condizionata mentre io brigavo al telefono con il suo assistente sociale. Manipolativa.
Poi è arrivato un utente
arrabbiato e mi ha sbattuto sulla
scrivania una lettera e, inveendomi contro, mi ha così apostrofato: “Che
devo farne di questa?”
Superata la sorpresa chiedo cauta: “Scusi, ma quando è arrivata?”
"Il 5 marzo.” Tempestivo.
Legge di (in)stabilità
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