mercoledì 13 aprile 2011

Elezioni 2011: innovare per credere

A maggio Torino dovrà eleggere un nuovo sindato e la competizione elettorale è già entrata nel vivo. Non potendo replicare quanto accaduto nel 2001, un candidato morto d'infarto durante un incontro con i commercianti, e l'opposizione che ha assitito il proprio cavallo di razza nella camera di un ospedale, i partiti utilizzano nuovi sistemi di propaganda.
Assolutamente bipartisan.
Perciò al via con le telefonate presentazione registrate: non te ne liberi neanche strappando il filo del telefono, puoi solo rispondere no alla domanda "Vuole conoscermi meglio?" "Digiti il tasto asterisco per confermare"
Grazie a Dio non lo trovo.
Questo è il metodo preferito dai candidati di destra, poco usi al comizio pubblico, riepiegano sulla tecnologia. Evidentetemente la legge dei grandi numeri li premia.
I candidati di estrazione cattolica o, come dire, più ecumenici, tentano il contatto diretto, anche se telefonico. Così oggi mi ha chiamato Raffaele per informarmi che loro fanno una politica vicino al cittadino, che vogliono ascolatare la gente, raccogliere proposte.
Ho declinato educatamente l'invito e,  prima che riuscissi a liquidare il giovane, ecco la domanda delle 100 pistole: "Quale pensa sia il problema più importante per Torino?"

Ho pensato a lungo, scorrendo la mia quotidianità, dalle piste ciclabili interrotte, alle cacche di cane che tappezzano i marciapiedi, poi c'è la sicurezza, la cassa integrazione che aumenta, la spesa per l'assistenza sociale ridotta a lumicino, le partecipate del Comune da ripianare, la manutenzione dell'arredo urbano e molto altro ancora.

Ho deciso: al prossimo suggerisco la lettura di questo post per ispirarsi nel progamma elettorale.
Così risparmia soldi in telefonate.
Questa sì che è innovazione.

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