venerdì 30 settembre 2011

Legge bavaglio: le conseguenze della censura

Se verrà approvata la legge bavaglio una nube tossica si abbatterà su questo paese, più pericolosa delle diossina di Seveso, più scura di quella prodotta dal vulcano islandese, più irritante di una pioggia di  peperoncino.
Sulla libertà di parola e di stampa.

Perciò se fai il magistrato te lo sogni di poter disporre controlli sui telefoni per verificare se qualcuno sta commettendo un reato. Che so, quel simpatico mediatore che propone una tengentina all'amministratore pubblico.
E se invece sei un giornalista scrivi pure della fioritura delle camelie, ma non ti venga in mente di criticare il giardiniere chele ha potate, se no sei finito.

E se invece fai il blogger? Pure. Si può arrivare fino a 12mila euro di sanzione nel caso di mancata rettifica. Meglio impegnare subito il Tfr, prima che l'ufficiale giudiziario te lo congeli.

Ora vorrei suggerire anche una pena in caramelle per i bambini che scrivono la letterina ai genitori contro la maestra delle colonie Fiat, due ceffoni all'utente che si permette di presentare un reclamo e il taglio della mano ai redattori di manuali d'istruzione per elettrodomestici che ne illustrano il funzionamento facendomi però allagare la casa.
Ma più di tutti voglio scorticare vivo l'addetto alla scelta delle frasi dei Baci Perugina che crede di essere Ferlinghetti.

Mentre per i padri della Costituzione italiana, in special modo a chi ha voluto fortemente l'articolo 21, non mi viene in mente alcuna pena, poiché giacché si sono guadagnati un rispettoso oblio.
Se vuoi saperne di più sulla legge bavaglio:

http://www.valigiablu.it/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/29/no-bavaglio-la-piazza-contro-il-ddl-intercettazioni/160895/
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-29/intercettazioni-aula-pubblicazione-divieti-064024.shtml?uuid=Aa967Q8D

Se poi volete andare alla fonte beccatevi il primo Ddl del 2009 direttamente dal Senato
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00424336.pdf
con un po di pazienza potrete vedere emendamenti e altre notizie.
Buon lavoro

mercoledì 28 settembre 2011

Anche i baristi hanno un'anima

"Chi si loda si imbroda" mi ammonivano i miei quando ero bambina. Lo stile subalpino del basso profilo in famiglia si è sempre praticato, anche senza le sette generazioni di Piemonte. Ma questa volta devo proprio rallegrarmi con me stessa.

Da quando mi hanno cambiato lavoro - a proposito il giudice ha fissato nuova udienza a ottobre - dopo il tempo del dolore, la fase della rivendicazione e una causa in corso, mi sono adeguata al nuovo stile di vita.

Poi aggiungi gli antidepressivi che ingerisco quotidianamente, un orario di lavoro umano perchè privo di straordinari, o semplicemente le belle giornate che ancora scaldano la città, e anche la volontà di non soccombere e non mostrarmi sconfitta, ma non sono mai stata così in forma come in questo periodo.  E si vede.

Che per chi ha superato i quaranta da un bel pezzo non è male.

Così stamattina, indossato un abitino di Pucci (simile a quello riportato nella foto a fianco) e scarpette adeguate, entro nel bar aziendale per colazione.

Ad accogliermi il gestore con il tramezzino che piace a me già sul piattino.
Bene, bene. Sa fare il suo mestiere.
Ma è mentre pago che si lascia andare in un commento veramente ardito per il suo stile.

"Signora" mi ammalia con tono vellutato " con quel vestino vintage....  cosa non si farebbe per lei"
Sorrido educatamente e ringrazio, ma lui insiste.
"Questa mattina è proprio radiosa, è un piacere vederla. Mi permetta di offrire"
Non potevo deluderlo. Cosi mi sono dedicata alla lettura del giornale al primo tavolo regalandogli un posto in prima fila.
C'è caduto Narciso, perchè io non devo almeno rallegrarmi?

martedì 20 settembre 2011

Cesimento Istat: anche on line in orario di servizio per i pubblici dipendenti

La notizia è naturalmente dal web. Quest'anno il censimento di può fare on line e, per i dipendenti pubblici dal computer aziendale.

"Occore informare tutto il dipendenti -  dico al capo del personale - sai il ministro Brunetta crede nel successo dell'iniziativa e la promuove"

"Lo so, abbiamo ricevuto la circolare"

"E l'hai già buttata nel cestino oppure credi che per una volta possiamo essere un'amministrazione amica?"

"Non essere polemica, Cassandra, va be' che fai comunicazione, ma non è che bisogna dire tutto e subito. E poi devo parlarne con il Direttore"

"Addirittura! Non basta un comunicato sull'intranet aziendale"

"Il direttore deve essere informato"

"Il ministro non glielo ha detto?"

"Certo che sì"

"Aaaahhh...., sembrava strano."

"Ma non so se lo sa che lo si compila in orario di servizio"

"Ma chi? Il direttore o il ministro?"

Ovviamente la questione dal 13 settembre, giorno della circolare, è ancora oggetto di ampia discussione tra gli organi di vertice e la dirigenza per stabilire orari e modulità per la compilazione del modulo Istat.

martedì 6 settembre 2011

Mal di testa: la rivoluzione può attendere

Mi ero preparata al meglio per la manifestazione di oggi. Avevo persino rifatto lo smalto alle unghie - mani e piedi rosso fuoco - per ricordare a tutti che questa manovra finanziaria non ci piace.
Invece il mal di testa si è presentato di prima mattina con la consueta virulenza.

Dopo il passaggio in bagno per restituire la cena di ieri, consumata in un ristorante trendissimo, ma forse di qualità mediocre, ho mandato un inequivocabile sms a qualche amico - emicrania a grappolo, stop impossibile presenziare manifestazione stop, cercate qualcuno per mantenre cartello contro governo stop, con preghiera di diffusione.

Così mi sono persa la più imponente delle manifestazioni degli ultimi 15, presenziata da Fassino (il sindaco di Torino n.d.r. ) che non ha detto niente, come sulla feroce cassa integrazione a Mirafiori di cui nessuno parla, e gli scontri dei no Tav, che oramai si beccano solo legnate ovunque vadano, tutto per difendere la loro valle.

E' bastato questo per lasciarmi a casa.

Se penso che Che Guevara aveva l'asma e ha fatto la rivoluzione cubana, mi vergogno.
Ma tant'è. Almeno non sono andata a lavorare e per coerenza mi faccio togliere la giornata.

lunedì 5 settembre 2011

Scusi è già arrivato il signor Brunetti?

Orario di lavoro terminato e, dopo essermi fatta riconoscere dalla timbratrice, supero la porta a vetri pronta per  la via di casa.
Alla guardiola l'usciere di turno mi blocca.  Di fronte a lui una signora continua a interrogarlo con aria concitata.

Mi blocco all'istante, più per liberare il collega che per spirito di servizio, e mi pongo in ascolto.

"Scusa Cassandra, conosci il signor Brunetti?" mi chiede l'usciere.
"Sì, del Consorzio di Pinerolo - precisa la signora - sa, avevo un appuntamento con lui"

Scorro mentalmente l'elenco dei nuovi assunti (tutti su trasferimento n.d.r.) ma di questo Brunetti non so proprio niente.

"Perdoni signora, ma non lavora qui" dichiaro in tutta sicurezza.

"Certo che non lavora qui - conferma - ma mi ha dato un appuntamento qui"
"E noi dovremmo cercarlo?" mi informo.
"Beh, io vorrei sapere se è entrato in questo palazzo..."
Mi volto verso l'usciere che ha già controllato tutti i visitatori degli ultimi due anni e non ha individuato alcun Brunetti.

"Signora come le ha già confermato il mio collega, il signor Brunetti del consorzio di Pinerolo non è qui" ribadisco con tono assertivo e pedagogico, quello che mi viene naturale quanto devo mantenere la pazienza e non posso spedire l'utente al centro di igiene mentale più vicino.

"Ma lui mi ha dato un appuntamento a questo indirizzo" insiste declinando, senza equivoci, ente, via e numero civico. Città inclusa. " E vorrei sapere se è già arrivato"

Dunque: Brunetti le ha dato un appuntamento davanti al nostro palazzo, nessuno lo conosce, e vuole che noi lo cerchiamo.  A questo punto mi si incrinano le tegoline, perciò decido di eliminare la signora.

"Cara signora, perchè non gli telefona? Così lo chiede direttamente a lui."
"Perchè ho lasciato il numero in macchina"
"Cara, lo vada a prendere" le suggerisco mentre l'accompagno alla porta.

Ho guadagnato caffè per una settimana dal mio usciere.

domenica 4 settembre 2011

Paese di merda? Lavitola e Berlusconi



Merita la lettura un pezzo pubblicato sul Manifesto di oggi a firma Alessandro Robecchi. Vai

E se devo dirla tutta, anche la foto notizia è una spettacolo.