E sì che quando ho prenotato il
titolare ha giurato sulla propria madre, che a questo punto temo odi profondamente: “No signora ci sono solo francesi e olandesi”
e io sono corsa con il miraggio di un otium di rinascimentale
memoria.
Invece no. Da oggi orde di italiani
caciaroni sono calati dalla pianura padana per uno scampolo di sole.
Ed è finita la quiete.
E come se non bastasse la mia vicina di
bungalow, una signora romena in attesa di nuova occupazione, mena la
giornata in attesa dell'amante. Lo Ieti lavora di giorno e arriva
la sera, la chiama ogni tre minuti per controllarla, fa battute
grasse.
Lei passa la giornata a girare i petali
della margherita – m'ama o non m'ama – e a chiedersi cosa fare.
Ma soprattutto a chiederlo a me.
“Cassandraaaaa, che devo fare? Vado
in Romania o resto con uomo? Tu dà me consiglio”.
Io che non sopporto la somministrazione
di consigli preconfezionati, cerco di eludere la domanda e rimango
interlocutoria.
“Cara, io non dà te consiglio perché
tu solo sai che fare”.
La mia vicina, evidentemente non
avvezza a tanta saggezza, torna alla carica.
“No, Cassandra, io sempre sentire
suggestio di persona amica, poi fare di mia testa”
“Cara, se tu fare di tua testa,
perché farmi perdere tempo e fiato per elaborare suggestio?”.
“No, Cassandra, tu dare me... come
dite voi? Consiglio, io piace sentire amici”
“Io non so che diavolo vuoi fare,
quindi non posso darti un consiglio; e adesso mi lasci leggere?”
E sento che la mia riserva di pazienza
sta per esaurirsi.
Dopo qualche minuto di silenzio che mi ha permesso di leggere giusto, giusto tre righe, eccola di nuovo all'attacco.
Dopo qualche minuto di silenzio che mi ha permesso di leggere giusto, giusto tre righe, eccola di nuovo all'attacco.
“Tu hai bello pigmento, hai preso
colore su gambe, io da più tempo di te al mare, ma bianca. Guarda!”
Capisco che è solo uno stratagemma per
la prossima imboscata verbale, perciò rimango incollata alla
pagina sibilando un “sì”.
Nuova pausa di pochi minuti e tenta di
aprire un nuovo varco.
“Cassandra, vuoi frutti. Io sempre
mangia frutti quando è caldo. Mela, susina. Mangia. Per te ho
comprato”.
Eccola la femmina manipolativa che fa
capolino. Anche se ho la bocca riarsa, rifiuto. Lei insiste, io
chiudo il libro, sto per pronunciare un verbo, che lei mi sovrasta:
“Cassandra, tu che dici, parto? Io
parto per Romania. Tutto fatto per miei figli. Ora loro bisogno di me
e io parto. No?”
Io invece voglio partire per Torino, i 40
afosissimi gradi della città adesso mi sembrano un miraggio.
Dille di partire che tanto VUOLE partire se no non continuerebbe a tirare in ballo l'idea di lasciare l'omo. E tu te ne liberi. Finalmente.
RispondiEliminaGiusto, ma temo che inizi a contarmela sulle straordinarie virtù dello Ieti. Non potrei reggere.
EliminaAllora, a sto' punto, c'è il rimedio estremo: un gran bel tappone da damigiana in puro sughero.
Eliminavedi, la tua vicina non era italiana e ti lamenti?? hahaha
RispondiEliminabattute a parte, se n'è andata??
con gente simile, qualsiasi cosa dici, è un pericolo: se dici di restare è la volta che lo fa, se le dici di partire fa il contrario e resta...
:D
Che dici Slog, me la merito?
Eliminanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, spero che se ne sia andata!
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