E due. No, questa china non mi piace per niente.
Ho appena fatto
fuori un paio di calze open toe,
pagate l’irrisorio prezzo di sei euro e mezzo, e oggi trovo un’insinuante smagliatura nell’incavo del ginocchio, che
per impigliarsi in quel punto occorre fare sesso estremo e anche un po’
inesperto, giacché una donna normale, per il sesso estremo, usa biancheria in latex e catene d’acciaio, se no
spende un capitale solo per il coté, e
tutto per guadagnarsi quattro ceffoni
ben assestati e restituire un urletto più cinematografico che provocato.
E oggi un'altra smagliatura ha fatto la sua comparsa, destinando un nuovissimo paio di calze a rete, anche quelle neanche tanto
economiche, direttamente nel cestino delle spazzatura. Se vado avanti con
questo ritmo mi toccherà a rivolgermi a una finanziaria per mantenere il tenore dell'abbigliamento intimo oppure far cadere una delle più resistenti barriere ideologiche e sdoganare il lavoro minorile nei paesi emergenti per far
rimagliare dalle manine operose dei bambini le calze smagliate. O ripiegare verso i più economici pantaloni, magari con gambaletti. No. Non posso cadere così in basso.
E che pantaloni siano! Ma favore, non dico pioggia, ma un po’ di nuvole, perché le mie gambe, ribelli per natura, non
ne vogliono proprio sapere di farsi addomesticare da un po’ di stoffa malamente cucita sul cavallo.
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