domenica 21 dicembre 2014

Natale 2014: regali a meno di un euro.

Quest'anno vi risparmierò la consueta filippica contro il consumismo del Natale. Il 2014 è stato duro per tutti e neanche la riapertura dell'ambasciata  americana a Cuba, che pure sognavamo da oltre 50 anni, ci ha regalato un po' di gioia.

Perciò cambio registro. E visto che la crisi economica, che perdura da oltre cinque anni,  ha eroso ulteriormente il  nostro potere d'acquisto, anziché tuonare contro l'accidiosa processione verso i negozi del centro, indirizzerò  la compulsione all'acquisto verso regali utili, utilissimi e supereconomici doni. Rigorosamente sotto i dieci euro,  o quasi.

Tanto la delusione è comunque garantita, quindi meglio salvare il portafoglio e far passare le feste.

Ecco le regole d'oro per gli acquirenti funamboli dell'ultima ora: 

1) si gioca d'anticipo, anche il 24 dicembre, e si annuncia urbi et orbi che bisogna fare esclusivamente regali etici: i vostri amici intellettuali capiranno subito che tirate a risparmiare e ne saranno contenti perché sono nella vostra stessa situazione, invece con i parenti bisogna essere più didascalici, ma con classe. La formula più appropriata è "Quel conta è il pensiero" oppure "Bisogna pensare  a chi non ha niente e non sprecare". Se citate anche il Papa, che pure qualche dichiarazione in merito se l'è lasciata scappare, il gioco è fatto.  Attenzione a non esagerare, soprattutto se siete dei mangiapreti: una segnalazione ai servizi psichiatrici non ve la toglie nessuno e voi correte il serio rischio di trascorrere il Natale nel repartino psichiatrico 

2) fissate un budget, non più di 100 euro per tutto il parentame. Vi sembrano pochi? Mal fidati! Continuate a leggere.

3) munitevi di banconote di piccolo taglio, 10 euro al massimo, e monete da uno, due euro, non disdegnando quelle da 50 e 10 centesimi. Non potete immaginare di quali sconti è capace un bottegaio pur di fare cassa. Voi certo dovete usare la vostra faccia da c..., quella delle grandi occasioni, e tirare al ribasso.

4) munitevi di una lista di tutti quelli a cui dovete fare per forza un regalo. Ora scegliete tre persone per le quali basterà una telefonata, rammaricandosi per l'impossibilità di incontrarle. Se si trasformano in stalker, resistete fino al nuovo anno e sfruttate i saldi: salverete faccia e portafoglio. 

5) saccheggiate la buca delle lettere del vicino a caccia di volantini del supermercato, quegli stessi che voi avete sdegnosamente gettato nel cassonetto della carta e che ora vi tornerebbero molto utili. La protervia non sempre paga. Cerchiate tutte le offerte speciali sotto i 15 euro, anche quei prodotti di cui non conoscevate l'esistenza, a qualcuno piaceranno ed è arrivato il momento di smascherare i vostri amici. Segnate in rosso i tre per due.

6) comprate senza vergogna, zucchero, biscotti, detersivo liquido in flaconi da cinque litri, lisciva in sacchi, legumi di ogni tipo in confezione famiglia. Ecco a cosa vi servivano i volantini del supermercato vicino casa.  Esagerate. Poi distribuite tutto in sacchetti di carta marrone, quelli del verduriere sono perfetti e lo stropicciato che fa tanto ecologico, e infiocchettate con  fettuccia e passamaneria scucite dalla giacca finto tirolese anni '80 quella che non avete avuto il coraggio di buttare, prevedendo che un giorno vi sarebbe servita. Ecco, oggi vi serve.

7) naturalmente se vi avanza qualcosa di non deperibile potete consumarlo durante l'anno o riciclarlo per il prossimo Natale, tanto la crisi continua di sicuro, al contrario di quel che dice Renzi. Mi raccomando: questo genere di dono va illustrato con una tiritera sull'ecosostenibilità e sul recupero delle italiche tradizioni che persino la nonna che ha fatto la guerra rimarrà folgorata da tanta parsimonia, per non parlare dell'amica ricca che si gongolerà al pensiero di aver speso meno di voi. Si sa, i rapporti umani sono segnati da una sana competizione.

8) procuratevi la mappa dei negozi cinesi vicino casa, non avete idea di quanti esercizi commerciali con gli occhi a mandorla ci sono in Italia. E se ne aprono sempre di nuovi, un motivo ci sarà.  Non fate i difficili. I negozi cinesi sono come le prostitute, nessuno ci va, ma loro guadagnano un sacco di soldi. Scoprirete nuove forme di acquisto compulsivo. Lasciatevi orientare nella scelta dagli oggetti a meno di un euro, uscirete con la borsa piena di cose inutili. Tranquillizzatevi, ne riceverete più del doppio.

9) Se tutto questo non vi basta, cercate in casa, ci sarà di certo qualcosa di cui volete liberarvi e che qualcuno potrebbe apprezzare: che so, le candele profumate che non avete mai avuto il coraggio di accendere, la scatola di latta dei biscotti al burro da riempire di potpurri. Aguzzate l'ingegno e la fantasia. Potete eliminare dalla lista la zia e forse anche la collega di lavoro.

10) infine non cedete alle blandizie delle feste e mantenete i propositi e buon Natale!

martedì 16 dicembre 2014

Imu on line: voglio un impiegato di banca

I diciottomilacentosessantanove cittadini di Tradate in provincia di Varese possono dormire sonni tranquilli. Quest'anno mangeranno una fettina di prosciutto gratis alla mensa comunale grazie alla mia distrazione rinforzata dalla tronfia sicumera che solo l'appartenere al pubblico impiego può conferirmi.

Proprio questa sera trova nella cassetta postale una garbata missiva siglata dal  direttore del servizio tasse del Comune di Torino che mi informa del mancato pagamento dell'Imu 2014.

Sebbene  piccata per l'incauto accertamento promosso a una cittadina modello della mia statura, dedico quei sette minuti alla ricerca del maledettissimo F24 da mandare via posta elettronica per sbugiardare lo zelante funzionario e magari canzonarlo un pochino per togliermi l'ennesimo sassolino dalle scarpa.

Ad un primo controllo tutto sembra darmi ragione: la cifra è corretta, i termini rispettati e il pagamento andato a buon fine.

Quale dubbio mi abbia assalito nella certosina ricognizione del foglio azzurro, non saprei spiegare, ma qualcosa si inceppato nella veloce, ma accurata lettura delle caselle nere: un codice stonato nella sequenza alfanumerica ha monopolizzato la mia attenzione: codice comune L319.

Qualcosa non quadra.  Ho ripercorso mentalmente il mio codice fiscale, e dopo aver declinato le consonanti del cognome e quelle del nome, le cifre della mia data di nascita che contengono anche il genere, esclusa l'ultima lettera messa a muzzo dal ministero delle finanze, mi sono soffermata sul comune di nascita: TORINO, cioè L219.

La difformità si manifesta in tutta la sua valenza e successivamente in euro.  Tanti. Per tacere dello scorno. Piego il dimesso capo e agguanto il posacenere per cospargermi il capo con i residui combusti di tre giorni si sigarette.  E già che ci sono me ne accendo un'altra.

Poi controllo se ho commesso lo stesso errore anche nel pagare il saldo Imu e  mi compiaccio per la funzione "ripeti",  perfetta per replicare errori, e maledico la fretta.
Grrrrrrrrr!

Domani mi costituirò al call center del Comune di Torino. Vi aggiornerò sulla pena.

mercoledì 10 dicembre 2014

Cambio lavoro, la riscossa delle donne curvy

Candice Huffine

Avrei preferito un po' di riservatezza, ma prima che lo scopriate da soli, ve lo anticipo: cambio lavoro e anche molto presto.

Calvin Klein, il noto stilista americano, mi ha selezionato per per la  campagna fall- winter 2016, ma già a primavera sarò sul set fotografico perché la moda ha tempi che il tempo non conosce,  così l'obiettivo della Canon  immortalerà i pannicoli adiposi georeferenziati sul mio fondoschiena molto presto.

Stupiti? E perché mai. Se Myla Dalbesio, una modella plus size che indossa la 44. è stata scelta dall'ufficio marketing della maison americana per questa stagione, dopo anni di dominio di quella smorfiosetta tutta pelle e ossa di Kate Moss, vuol  dire che hanno trovato la vena aurifera per conquistare nuovi segmenti di mercato.

Insomma hanno capito che una cicciona sorridente fa vendere di più che una silfide imbronciata. Certo dire che la 44 sia curvy ci vuole la faccia come il culo di un cercopiteco. Ma tant'è. Così mi sono detta: "Se oltre al fondoschiena debordante, apprezzano anche qualche ruga, il gioco è fatto!" sceglieranno che vesto un'adorabile 46 anche senza le trendissime Spanx, l'intimo d'ordinanza dopo le abbuffate con gli amici che ho pure superato i 50

D'altronde l'esperienza da modella ce l'ho già. Tanto per chiarire quando ero una ventenne procace, i pittori della città mi chiamavano per fare la modella. Una rottura di scatole stratosferica stare immobile su una sedia  per tre quarti d'ora, tanto dura una posa nello studio di un artista, ma mi pagavano più che le ripetizioni di latino. E io mi sentivo la Kiki de Montparnasse in salsa piemontese. Che soddisfazione.

E a conferma che il vento gira dalla parte della chiattone ci si è messo anche il calendario Pirelli, la bibbia dei camionisti a nove zeri, che tra soldatesse in reggicalze, comodissime per lo sbarco in Normandia, e cicliste in tanga di latex rosso con  candidosi assicurata, ci ha infilato Candice Huffine, dominatrice di nero svestita che con i suoi 90 chili per un metro e 90,  frusta alla mano, punirà gli aspiranti slave con scudisciate da addestratore di elefanti. Ma solo ad aprile.
Sarà un caso che è il mese in cui sono nata io?