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martedì 6 settembre 2011

Mal di testa: la rivoluzione può attendere

Mi ero preparata al meglio per la manifestazione di oggi. Avevo persino rifatto lo smalto alle unghie - mani e piedi rosso fuoco - per ricordare a tutti che questa manovra finanziaria non ci piace.
Invece il mal di testa si è presentato di prima mattina con la consueta virulenza.

Dopo il passaggio in bagno per restituire la cena di ieri, consumata in un ristorante trendissimo, ma forse di qualità mediocre, ho mandato un inequivocabile sms a qualche amico - emicrania a grappolo, stop impossibile presenziare manifestazione stop, cercate qualcuno per mantenre cartello contro governo stop, con preghiera di diffusione.

Così mi sono persa la più imponente delle manifestazioni degli ultimi 15, presenziata da Fassino (il sindaco di Torino n.d.r. ) che non ha detto niente, come sulla feroce cassa integrazione a Mirafiori di cui nessuno parla, e gli scontri dei no Tav, che oramai si beccano solo legnate ovunque vadano, tutto per difendere la loro valle.

E' bastato questo per lasciarmi a casa.

Se penso che Che Guevara aveva l'asma e ha fatto la rivoluzione cubana, mi vergogno.
Ma tant'è. Almeno non sono andata a lavorare e per coerenza mi faccio togliere la giornata.

mercoledì 18 maggio 2011

Libro e caffè: inusuale bookcrossing di metà settimana

Una deliziosa sorpresa ha illuminato al mia giornata inaugurata da un terribile mal di testa. Appunto.
Dopo aver fatto un giro dal medico per il rifornimento dell'unico farmaco che mi libera dal male, entro in un bar vicino al suo studio per un sorsetto d'acqua che mi aiuti a buttar giù la pillola che zittisce i recettori del mal di testa.
Il posto non è male: arredamento curato, ma non freddo, caffè di ottima qualità, bagno pulito - non è così usuale come si potrebbe credere -  e su un tavolino, piramidi di libri usati.
C'è di tutto, dall'Idiota di Dostoevskij a Simenon.
????

Non mi tengo una curiosità manco se mi pagano a chiedo lumi al barman.

"Scusi, quei libri servono agli avventori che si fermano a lungo nel bar?"
"No. Sono per gli scambi"
"Davvero? Bookcrossing...."
"Sì. Chieda a Francesca"

Allora la dico proprio tutta con nomi e cognomi perchè un'iniziativa così merita che se ne parli. Perchè son tutti bravi a scendere in piazza per l'evento da pubblicità, ma poi la vita quotidiana ci schiaccia sulle nostre abitudini.

Così Francesca del bar Master, di  via Boston 30 a Torino, quartiere Santa Rita, mi racconta di avere avuto questa idea e di averne parlato con la vicina di negozio, la libreria Gulliver, per farsi aiutare. E siccome questi della Gulliver li conosco e sono proprio bravi, non proprio dei dilettanti, allora sono impazzita.

Perciò ho scritto questo post perchè tutti possano partecipare a questa manifestazione semplice, semplice che lascia agli altri le grandi parole e agisce mettendo i libri a disposizione dei suoi frequntatori.

Perciò, torinesi e residenti dei comuni limitrofi, prendete un libro da casa, andate al Master, godetevi un buon caffè, ma anche il cappuccino è giustamente cremoso, lasciate il vostro libro e sceglietene un altro.

E se non Vi bastasse, passate da Gulliver, sempre via Boston angono via Tripoli, e compratene un altro. Fatevi pure aiutare da Rossella che sa il fatto suo. Hanno anche una bella collezione di guide turistiche.