Orario di lavoro terminato e, dopo essermi fatta riconoscere dalla timbratrice, supero la porta a vetri pronta per la via di casa.
Alla guardiola l'usciere di turno mi blocca. Di fronte a lui una signora continua a interrogarlo con aria concitata.
Mi blocco all'istante, più per liberare il collega che per spirito di servizio, e mi pongo in ascolto.
"Scusa Cassandra, conosci il signor Brunetti?" mi chiede l'usciere.
"Sì, del Consorzio di Pinerolo - precisa la signora - sa, avevo un appuntamento con lui"
Scorro mentalmente l'elenco dei nuovi assunti (tutti su trasferimento n.d.r.) ma di questo Brunetti non so proprio niente.
"Perdoni signora, ma non lavora qui" dichiaro in tutta sicurezza.
"Certo che non lavora qui - conferma - ma mi ha dato un appuntamento qui"
"E noi dovremmo cercarlo?" mi informo.
"Beh, io vorrei sapere se è entrato in questo palazzo..."
Mi volto verso l'usciere che ha già controllato tutti i visitatori degli ultimi due anni e non ha individuato alcun Brunetti.
"Signora come le ha già confermato il mio collega, il signor Brunetti del consorzio di Pinerolo non è qui" ribadisco con tono assertivo e pedagogico, quello che mi viene naturale quanto devo mantenere la pazienza e non posso spedire l'utente al centro di igiene mentale più vicino.
"Ma lui mi ha dato un appuntamento a questo indirizzo" insiste declinando, senza equivoci, ente, via e numero civico. Città inclusa. " E vorrei sapere se è già arrivato"
Dunque: Brunetti le ha dato un appuntamento davanti al nostro palazzo, nessuno lo conosce, e vuole che noi lo cerchiamo. A questo punto mi si incrinano le tegoline, perciò decido di eliminare la signora.
"Cara signora, perchè non gli telefona? Così lo chiede direttamente a lui."
"Perchè ho lasciato il numero in macchina"
"Cara, lo vada a prendere" le suggerisco mentre l'accompagno alla porta.
Ho guadagnato caffè per una settimana dal mio usciere.
Il titolo l'ho preso in prestito dal libro di Paolo Sorrentino. "Hanno tutti ragione" è una straordinaria prova d'artista e Tony Pagoda è un personaggio a tutto tondo, degno del miglior Dostoevskij. Da non perdere.
lunedì 5 settembre 2011
Scusi è già arrivato il signor Brunetti?
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domenica 4 settembre 2011
Paese di merda? Lavitola e Berlusconi
Merita la lettura un pezzo pubblicato sul Manifesto di oggi a firma Alessandro Robecchi. Vai
E se devo dirla tutta, anche la foto notizia è una spettacolo.
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martedì 30 agosto 2011
Un manager tra noi
Saranno le correnti fredde da est o il black out ieri che ha concesso 5 ore di di forzata inattività, ma stamane il salone era di nuovo affollato come ai tempi del grande contributo economico.
All'Urp, orfano dell'urpista diligente, volata nella penisola scandinava - dove tutto funziona alla perfezione e hanno un welfare da far invidia - si sono abbattuti sciami di persone "solo per un'informazione" e intanto si accomodavano.
La seconda urpista, che ha doti profetiche, questa mattina non si è fatta vedere, demandando al medico di famiglia il compito di giustificarne l'assenza. Perciò il timone è rimasto in mano alla terza urpista che cercava di parare gli assalti con dubbi risultati.
Prima di chiamare le forze dell'ordine sono scesa nel salone. Giro di perlustrazione, dirottamento di una decina di utenti che avevano sbagliato ente, ho asperso qualche rassicurazione con lo straordinario risultato di dimezzare il numero dei presenti.
Bene, bene. solo lui era ancora lì, in piedi a osservare lo svolgimenot delle operazioni. Come gli anziani che rilasciano consigli sui lavori stradali, anche lui, dopo qualche esitazione si avvicina confenzionando un suggerimento per migliorare il flusso degli utenti.
Ma la prende alla larga.
"Certo - commenta ad bassa voce, ma non abbastanza perchè io non possa sentirlo -alcuni sportelli vanno più veloci di altri".
Lo spirito di corpo si impossessa di me e mi sento in dovere di difendre l'ente (al quale tuttavia non ho esitato a far causa n.d.r.)
"Dipende dalle pratiche"
"Allora bisognerebbe pensare a dividere bene il lavoro e organizzare meglio tutti gli sportelli"
Ma come? Un manager dell'organizzazione aziendale al salone al pubblico. Non perdo un attimo e parto con l'invito di partecipazione attiva alla pubblica amministrazione.
"Ottimo. Senta, faccia un progetto di riorganizzazione e lo spedisca al direttore generale, sarà lieto di svilupparlo. Ah! Una copia anche a me"
L'utente si ritira e lascia correre chiudendosi in religioso silenzio.
E anche quest'anno non sarò io a vincere il premio la Pa degli utenti .
Signor ministro, lo vede che ci provo sempre?
All'Urp, orfano dell'urpista diligente, volata nella penisola scandinava - dove tutto funziona alla perfezione e hanno un welfare da far invidia - si sono abbattuti sciami di persone "solo per un'informazione" e intanto si accomodavano.
La seconda urpista, che ha doti profetiche, questa mattina non si è fatta vedere, demandando al medico di famiglia il compito di giustificarne l'assenza. Perciò il timone è rimasto in mano alla terza urpista che cercava di parare gli assalti con dubbi risultati.
Prima di chiamare le forze dell'ordine sono scesa nel salone. Giro di perlustrazione, dirottamento di una decina di utenti che avevano sbagliato ente, ho asperso qualche rassicurazione con lo straordinario risultato di dimezzare il numero dei presenti.
Bene, bene. solo lui era ancora lì, in piedi a osservare lo svolgimenot delle operazioni. Come gli anziani che rilasciano consigli sui lavori stradali, anche lui, dopo qualche esitazione si avvicina confenzionando un suggerimento per migliorare il flusso degli utenti.
Ma la prende alla larga.
"Certo - commenta ad bassa voce, ma non abbastanza perchè io non possa sentirlo -alcuni sportelli vanno più veloci di altri".
Lo spirito di corpo si impossessa di me e mi sento in dovere di difendre l'ente (al quale tuttavia non ho esitato a far causa n.d.r.)
"Dipende dalle pratiche"
"Allora bisognerebbe pensare a dividere bene il lavoro e organizzare meglio tutti gli sportelli"
Ma come? Un manager dell'organizzazione aziendale al salone al pubblico. Non perdo un attimo e parto con l'invito di partecipazione attiva alla pubblica amministrazione.
"Ottimo. Senta, faccia un progetto di riorganizzazione e lo spedisca al direttore generale, sarà lieto di svilupparlo. Ah! Una copia anche a me"
L'utente si ritira e lascia correre chiudendosi in religioso silenzio.
E anche quest'anno non sarò io a vincere il premio la Pa degli utenti .
Signor ministro, lo vede che ci provo sempre?
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lunedì 29 agosto 2011
Vacanze figli. Rientro da bollino rosso e tutti insieme
Come ci hanno annunciato tutti i mezzi di informazione, ieri c'è stato il grande rientro dalle vacanze. Anche noi ce ne siamo accorti: di nuovo traffico, saracinesce alzate, posteggio introvabile, utenti in fila.
Le amiche sposate non sfuggono a questa logica e provate dalla convivenza all day long di tre settimane con Ieti e figli, nell'intervallo di tempo che passa dal rientro in città e l'arrivo dei pargoletti, abbandonati provvidenzialmente da nonni, campi estivi di matrice montessoriana oppure ospitati da altri amici più sfortunati, ti assediano con richieste di incontro via sms, telefono, e mail. Ma subito. Perchè poi arrivano.
Amica n. 1
"Ciao. Andiamo a farci un aperitivo stasera"
"No, stasera sono impegnata"
"Come sei impegnata?! Allora domani. Perchè mercoledì arriva la piccola Matilda e non posso più uscire"
"!!!!! Veramente domani io andrò ad un concerto. Potresti venire con me?"
"No. Lo sai che i concerti non mi piacciono".
"Allora per vedermi devi aspettare l'anno prossimo o trovare una baby sitter"
Amica n. 2
"Davvero vai in montagna domani? Vengo anch'io. Così dico allo Ieti che vengo con te e poi noi ce andiamo in giro a parlare"
"Veramente io vado in montagna a camminare, non in giro, se vuoi ti passo a prendere a casa alle 7.30, prepara pedule e bacchette"
"Bello, bello. Lo dico solo allo Yeti e ti do una risposta stasera"
Alle 8 di domenica mattina Cassandra prese l'automobile e raggiunse il suo gruppo di trekking senza l'amica n. 2
Amica n. 3
"Allora, quando ci vediamo per raccontarci tutto, ma prima che rientrino i pupi dalle vacanze, eh!"
"E quando rientrano i pupi"
"Domani sera"
Quello dei figli è un rientro da bollino rosso, tutti insieme nello stesso giorno.
Le amiche sposate non sfuggono a questa logica e provate dalla convivenza all day long di tre settimane con Ieti e figli, nell'intervallo di tempo che passa dal rientro in città e l'arrivo dei pargoletti, abbandonati provvidenzialmente da nonni, campi estivi di matrice montessoriana oppure ospitati da altri amici più sfortunati, ti assediano con richieste di incontro via sms, telefono, e mail. Ma subito. Perchè poi arrivano.
Amica n. 1
"Ciao. Andiamo a farci un aperitivo stasera"
"No, stasera sono impegnata"
"Come sei impegnata?! Allora domani. Perchè mercoledì arriva la piccola Matilda e non posso più uscire"
"!!!!! Veramente domani io andrò ad un concerto. Potresti venire con me?"
"No. Lo sai che i concerti non mi piacciono".
"Allora per vedermi devi aspettare l'anno prossimo o trovare una baby sitter"
Amica n. 2
"Davvero vai in montagna domani? Vengo anch'io. Così dico allo Ieti che vengo con te e poi noi ce andiamo in giro a parlare"
"Veramente io vado in montagna a camminare, non in giro, se vuoi ti passo a prendere a casa alle 7.30, prepara pedule e bacchette"
"Bello, bello. Lo dico solo allo Yeti e ti do una risposta stasera"
Alle 8 di domenica mattina Cassandra prese l'automobile e raggiunse il suo gruppo di trekking senza l'amica n. 2
Amica n. 3
"Allora, quando ci vediamo per raccontarci tutto, ma prima che rientrino i pupi dalle vacanze, eh!"
"E quando rientrano i pupi"
"Domani sera"
Quello dei figli è un rientro da bollino rosso, tutti insieme nello stesso giorno.
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venerdì 26 agosto 2011
Torino, per chi rimane in città è una quaresima tremenda. Strade vuote, negozi sbarrati. E il caldo africano di questi giorni ha scoraggiato i pochi superstiti dall'uscire da casa.
Ma non tutti.
Invece noi all'Urp abbiamo goduto a lungo di questa assenza, con tre, quattro passaggi al giorno contro i una media che supera il centinaio/die.
E per dissuadere i pochi utenti affetti da temerarietà, lunedì scorso, l'amministrazione, con la consueta attenzione che dedica all'utente, ha lascato spenti i condizionatori facendo salire la temperatura del salone a 122 gradi Fahrenheit, ottima per la fermentazione, ma non per la sopravvivenza.
Così le urpiste sono sciamate verso casa, non senza prima un passaggio nel bagno riservato ai dipendenti, mentre il responsabile della sicurezza del lavoro era in ferie. Pure lui.
Dopo questa completa defezione i vertici aziendali hanno fatto riattivare il condizionamento del palazzo, regalando alle statistiche un picco di presenze negli uffici.
Anche l'utente medio, forse in cerca di refrigerio, arriva al Salone con in tasca una domanda pretestuosa.
Si guarda intorno e, sorpreso da tanta vacuità, osserva per qualche minuto il distributore di biglietti con aria interrogativa.
Poi vinto dall'enigma decide di chiedere:
"Scusi, cosa vuol dire 'I Informazioni Urp' ?"
L'urpista diligente, con la valigia pronta per le ferie, lo guarda con disprezzo e gli risponde con tono pedagogico.
"Vuol dire che può chiedere informazioni se prende la lettera I"
Temo il seguito del dialogo, perciò rimango a vigilare.
"Ma non c'è nessuno?" chiede l'ingenuo.
"E io chi sono?" ribatte l'urpista.
"No, ma qualcuno agli altri sportelli"
"Allora prenda la lettara A e attenda che la chiami il primo operatore libero"
"Ma è giusto? C'erano anche altre lettere"
"Dunque Lei desidera un'informazione?" lo incalza l'urpista.
"Veramente vorrei la bolletta di agosto, come faccio per averne una copia".
"Veramente è allo sportello giusto - risponde trionfante l'urpista - mi dia un documento d'identità e io gliela la stampo. Poi, se vuole può pagarla in banca che si trova alla Sua destra".
"E' così facile?"
"Si"
Ma non tutti.
Invece noi all'Urp abbiamo goduto a lungo di questa assenza, con tre, quattro passaggi al giorno contro i una media che supera il centinaio/die.
E per dissuadere i pochi utenti affetti da temerarietà, lunedì scorso, l'amministrazione, con la consueta attenzione che dedica all'utente, ha lascato spenti i condizionatori facendo salire la temperatura del salone a 122 gradi Fahrenheit, ottima per la fermentazione, ma non per la sopravvivenza.
Così le urpiste sono sciamate verso casa, non senza prima un passaggio nel bagno riservato ai dipendenti, mentre il responsabile della sicurezza del lavoro era in ferie. Pure lui.
Dopo questa completa defezione i vertici aziendali hanno fatto riattivare il condizionamento del palazzo, regalando alle statistiche un picco di presenze negli uffici.
Anche l'utente medio, forse in cerca di refrigerio, arriva al Salone con in tasca una domanda pretestuosa.
Si guarda intorno e, sorpreso da tanta vacuità, osserva per qualche minuto il distributore di biglietti con aria interrogativa.
Poi vinto dall'enigma decide di chiedere:
"Scusi, cosa vuol dire 'I Informazioni Urp' ?"
L'urpista diligente, con la valigia pronta per le ferie, lo guarda con disprezzo e gli risponde con tono pedagogico.
"Vuol dire che può chiedere informazioni se prende la lettera I"
Temo il seguito del dialogo, perciò rimango a vigilare.
"Ma non c'è nessuno?" chiede l'ingenuo.
"E io chi sono?" ribatte l'urpista.
"No, ma qualcuno agli altri sportelli"
"Allora prenda la lettara A e attenda che la chiami il primo operatore libero"
"Ma è giusto? C'erano anche altre lettere"
"Dunque Lei desidera un'informazione?" lo incalza l'urpista.
"Veramente vorrei la bolletta di agosto, come faccio per averne una copia".
"Veramente è allo sportello giusto - risponde trionfante l'urpista - mi dia un documento d'identità e io gliela la stampo. Poi, se vuole può pagarla in banca che si trova alla Sua destra".
"E' così facile?"
"Si"
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