Non se ne può più di tanta approssimazione.
Sarà il caldo o l'età che avanza a grandi falcate, ma io non sopporto più i minuscoli, ma quotidiani soprusi.
Stavolta il servizio di customer scontetation è quello di Tre, la compagnia di telefonia mobile che nell'era del web 2.0 vuole la carta come la Prefettura nel secolo scorso.
Errore numero 1) il mio. Scade la carta di credito e non comunico a Tre il cambio. Il numero di carta è lo stesso, ma non la scadenza.
Sms minatorio da Tre a giugno: "Caro cliente, guarda che non hai pagato la fattura di questo bimestre; fallo subito e mandami la prova via fax. Vuoi saperne di più? Chiama il servizio clienti".
Detto, fatto.
"Pronto, pronto, sono Cassandra come non ho pagato la bolletta? Ho l'addebito sulla carta".
"Mi spiace Cassandra, ma tua carta di credito è stata sciolta nell'acido ed è scaduta"
"No, non è vero. La mia carta di credito è qui, con me, tutta rinnovata e il microchip più splendete di un diamante, pronta per altri tre anni di spese pazze".
"Ho capito cosa è successo, Cassandra, il sistema non ha riconosciuto la nuova scadenza e ti ha annoverato nel girone dei morosi. Adesso sistemo tutto io. Che fai paghi?"
"Sì operatore Enrico, pago ti do il nuovo numero e facciamo la pace subito"
Sul mio telefonino arrivano due sms, uno per il pagamento e l'altro che mi annuncia la registrazione della nuova carta di credito.
E' il 21 giugno 2013, primo giorno d'estate e tutto è perfetto.
Ma il destino mi stava giocando un brutto tiro e a metà luglio ricevo una seconda intimazione di pagamento della stessa fattura con l'invito a trasmettere via fax gli estremi di pagamento.
Mi girano le tegoline, ma faccio la signora. Agguanto il computer e scrivo una letterina indignata e indulgente al tempo stesso, ma con tutti i dati al posto giusto. Non ci devono essere equivoci.
Arriva un'altra fattura con allegato il bollettino postale, ma io continuo la mia vita con il mio iPhone, finché il 24 luglio ricevo un sms di questo tenore: "Caro cliente, le telefonate in uscita sono bloccate perché il tuo metodo di pagamento non è quello che hai scelto alla sottoscrizione del contratto. Se vuoi saperne di più, chiama il servizio clienti"
A questo punto son fuori dalla grazia di Dio. Chiamo il servizio clienti, rifaccio tutta la pratica di riconoscimento della carta di credito, ma il servizio verrà ripristinato entro 24 ore.
Allora scrivo al servizio clienti una e mail prodromica prima di trascinarli dal giudice di pace al quale presenterò domanda su carta bollata.
Il titolo l'ho preso in prestito dal libro di Paolo Sorrentino. "Hanno tutti ragione" è una straordinaria prova d'artista e Tony Pagoda è un personaggio a tutto tondo, degno del miglior Dostoevskij. Da non perdere.
venerdì 26 luglio 2013
martedì 23 luglio 2013
Brecht non si legge più...
A chi esita
Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d'ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto ? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.
Bertold Brecht
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sabato 20 luglio 2013
Salvo: a volte il cinema italiano ci regala una perla
Di un film uno dovrebbe apprezzare la sintassi, commentare la fotografia, discutere le scelte stilistiche, magari commentare la regia, soprattutto per un film italiano, che a parte qualche rara eccezione (Sorrentino, Corsicato, Diritti), offre un panorama desolante.
E "Salvo", opera prima di due talentuosi registi, Antonio Piazza e Fabio Grassadona, per la verità già avvezzi al cinema come sceneggiatori, osannato dalla critica, vincitore della 'Semaine de la Critique' di Cannes 2013, le ha proprio tutte per guadagnarsi il titolo di film rivelazione dell'anno.
Glisso sulle le recensioni che potete cercare nel web, una più bella dell'altra, e confermo, ma questo film ci ha folgorati per il protagonista. Saleh Bakri attore palestinese che interpreta Salvo, ha occhi azzurri e fisico mozzafiato e ti fa venir voglia di andare in Terrasanta a piedi!
Guardatevi il trailer e ditemi qualcosa
https://www.youtube.com/watch?v=RHilq5GgZjQ
E "Salvo", opera prima di due talentuosi registi, Antonio Piazza e Fabio Grassadona, per la verità già avvezzi al cinema come sceneggiatori, osannato dalla critica, vincitore della 'Semaine de la Critique' di Cannes 2013, le ha proprio tutte per guadagnarsi il titolo di film rivelazione dell'anno.
Glisso sulle le recensioni che potete cercare nel web, una più bella dell'altra, e confermo, ma questo film ci ha folgorati per il protagonista. Saleh Bakri attore palestinese che interpreta Salvo, ha occhi azzurri e fisico mozzafiato e ti fa venir voglia di andare in Terrasanta a piedi!
Guardatevi il trailer e ditemi qualcosa
https://www.youtube.com/watch?v=RHilq5GgZjQ
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giovedì 18 luglio 2013
Spammista cedesi
Se la pioggia che ha
battuto la città tutta la notte e pure la mattinata non mi avesse
indotto a poltrire a letto, forse non mi sarei stupita così per le molte e
mail che intasavano la mia casella di posta elettronica al mio
arrivo.
Certo, alle 8 del
mattino il dirigente spammista non avrebbe potuto molestarmi con i suoi lanci d’agenzia via Outlook.
E invece alle 10.30 e mail e allegati variegati erano tutti lì a fare capolino sull'icona della casella.
Lui mi aveva spedito - direttamente o solo per conoscenza - in ordine:
- la richiesta di una collega di tornare in part time dal 1 settembre: come darle torto, non di solo pane vive l’uomo;
- l’invio massivo dei moduli scannarizzati per richiedere la social card: una inutile carta destinata a chi non ha niente, neanche la forza per fare domanda per ottenerla, la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo;
- la foto di un bollettino di pagamento effettuato da uno studio privato (anche un pochino riservato) diffuso tramite posta interna a tutto il personale di tre differenti servizi, escluso quello interessato, quel che si dice "Sbagliare bersaglio".
Chiedetemi
se voglio andare in pensione.
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mercoledì 17 luglio 2013
Procaccini: Alfano sapeva, anzi no. L'ex capo gabinetto racconta la sua verità. "Alfano sapeva a metà, non ha letto l' e mail"
Intanto
la ringraziamo per averci concesso questa intervista, rompendo il Suo
naturale riserbo.
Veramente
dopo le sparate di Alfano non è che potevo starmene zitto, perciò
ho deciso di dire la mia. E anche un blog come il suo, con dieci
lettori può fare la sua parte.
Grazie
per le attestazioni di stima. Non la deluderemo. Allora il ministro
sapeva o no?
Certo
che sapeva, me lo ha chiesto lui di occuparmi della questione. Ha
chiamato un pomeriggio al telefono dicendomi testualmente “Peppe,
aiutami, che Berlusconi se no mi manda a piantare gli alberi che
aveva promesso agli italiani nella penultima campagna elettorale".
Scusi, ma
se non esistono!
Appunto,
capisce di cosa è capace certa gente. "Quietate
Angiulì - l'ho rassicurato - dimme nu poco, ch'aggia fa’? Ho chiesto. "Parla con l’ambasciatore del Kazakistan per una storia di un dissidente che vogliono indietro, non ho capito
bene"
"Perché sta in Italia, mica lo sapevo".
"Vedi
che sei l’uomo giusto per me. D’altronde
se sei capo di gabinetto al Viminale dal 2008 ci sarà un motivo,
Ricevi ‘sto Cristo, senti che vuole e facciamola finita.
Toglimelo dai c…. Hai carta bianca, mi fido di te".
E
Lei lo ha ricevuto?
Non
io direttamente, ho chiamato Valeri, il capo dipartimento di
pubblica sicurezza, e gli ho detto di occuparsene e di tenermi
aggiornato sugli sviluppi.
Vediamo se ho capito bene
la catena di comando: il presidente del Kazakistan si lamenta con
Berlusconi per l’ospitalità che l’Italia offre al dissidente
Mukhtar
Ablyazov,
Berlusconi chiama Alfano perché
gli tolga le castagne dal fuoco, Alfano incarica Lei per risolvere la
faccenda e Lei gira la questione a Valeri che manda le truppe
d’assalto a Casal
Palocco per prelevare una donna e una bambina e rispedire tutti al
mittente. E non Le dice neanche “missione compiuta”?
Certo
che Valeri mi ha avvisato e io l’ho riferito ad Alfano
Lui
dice no
Non
se lo ricorda, gli ho telefonato il giorno dopo per tranquillizzarlo,
ma lui non c’era con la testa, Berlusconi era ancora incazzato per
risultati delle amministrative, voleva fare a pezzi Alemanno, si
figuri se stava ad ascoltarmi.
L’ha
ascoltata così poco che ha nominato capo della polizia Carlo Pansa proprio il giorno dopo.
Che
fa mette il dito nella piaga. Mi sono fatto in quattro per togliergli
questa spina dal fianco e lui come mi ripaga?
Certe
persone non conoscono gratitudine. E poi cosa è successo?
Visto
che Alfano era sempre sbrigativo al telefono, gli ho mandato una e
mail tanto per tranquillizzarlo.
Perciò
lui sapeva.
No. Lo sa che mi ha risposto? Che non poteva leggere la posta
elettronica, perché al Viminale usano Outlook....
Ah
quel programma che quando leggi una e mail te la scarica sul disco
rigido e la puoi recuperare solo da pc? Comodo per un ente
pubblico...
Ha
i suoi vantaggi, mi creda.
Non ho dubbi. E
quindi?
E
quindi la segreteria aveva scaricato la posta elettronica sul pc
dell'ufficio così lui non poteva leggere le e mail da casa
E un
sms...
Che
dice! Alfano ha usa ancora uno StarTac che per telefonare deve tirar
fuori l’antenna? Altro che sms.
Le
rimanevano solo i pizzini?
!?????
Quindi
Alfano non sapeva e perciò è ha detto la verità ieri in
parlamento?
Certo.
Mi riconosco nella sua veritiera ricostruzione.
In
sintesi non sapeva un emerito cazzo di tutta questa storia come ha
dichiarato ieri alle Camere, è
coerente con me.
Senta, non è che vi interessa un
esperto di comunicazione interna e forse anche esterna?
Perché Lei ne ravvede la necessità?
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