venerdì 28 gennaio 2011

Il silenzio dei rospi

"Cara Cassandra, come tu ben sai il momento è difficile. Il presidente vuole un addetto stampa di fiducia"

???

"Ma bisogna avere dignità e io penso che tu abbia lavorato bene".
Il capo del personale fa segno di sì con la testa e il direttore continua:
 "Ho appena firmato la tua posizione organizzativa (l'indennità che attribuisce i compiti ai funzionari di rango rinnovata di anno in anno n.d.r. ) e te l'ho confermata. C'è tutto: l'Urp, quel pezzo di sportello al pubblico - sai quel progetto che ho illustrato ieri - la biblioteca, anche l'archivio, la comunicazione interna ..... ehm... solo la comunicazione esterna non c'è più, insomma, non hai più l'ufficio stampa"

!!!

"Però hai un vantaggio: dipendi direttamente da me"

Oooh!

"Purtroppo i tempi stanno cambiando, non ti dico quanti rospi devo ingoiare io........ Guarda che ci credo, penso veramente che possiamo cambiare in meglio questo ente"

Ah!

"Dai, non fare quella faccia è un buon compromesso"

..........................

Tutta la mia solidarietà al direttore generale che deve ingoiare certi rospi conditi con 151mila euro all'anno.

giovedì 27 gennaio 2011

Qui pro quo?

L'utente medio ha un appuntamento con il ragionier  Bianchi. Arriva in portineria e chiede dove andare. L'usciere di turno non ci pensa due volte: gli prepara il pass e lo spedisce all'ottavo piano. 

La segreteria del presidente vede l'utente medio e guarda l'agenda, ma  non trova alcun appuntamento, così lo fa accomodare e chiede lumi. Il presidente dice che, sì, aveva dimenticato di segnare un appuntamento con un tale di cui non ricordava il nome: "Lo faccia passare" ordina spiccio.
L'utente si accomoda su una bella poltrona di pelle e illustra il problema al presidente.

Per il vertice sono cinque minuti di assoluta comunanza con i drammi della popolazione, un incontro "up - down"  di quelli che un altro deve fare ore di anticamera e farsi annunciare almeno da un assessore regionale. Ma l'utente medio e lì e può esprimere tutto il suo malessere.

Il presidente, colpito nel cuore, ma sopprattutto accortosi che non era lui l'ospite atteso, chiama la segretaria e le impone di occuparsi del poveretto: "Cerchi di capire cosa vuole..." Poi lo rassicura: "La lascio in buone mani" e se lo leva dai piedi.
L'utente medio spiega nuovamente la situazione alla collaboratrice e, lettera alla mano, le chiede cosa deve fare.
"Mi informo e la richiamo" - risponde garbata la segretaria - "mi lasci il numero" e lo spedisce fuori dall'ovattato mondo delle poltrone di pelle e dei quadri alle pareti.

Ma in portineria l'uscere non ne vuol sapere di far andar via il povero utente, vuole il pass con una firma. Allora l'utente medio si arrabbia, non solo l'hanno fatto venire lì, ha preso mezza giornata di ferie e non ha concluso niente, ma ora non può neanche tornarsene a casa...

Così si apre l'alterco.

"Lei deve avere il pass con una firma" intima l'uscire.
"Non so proprio dove sia 'sto pass" ribatte l'utente medio.
"Ma dove è andato?" lo interroga inferocito l'addetto alla portineria
"Da uno che mi ha tenuto a parlare e non  ha fatto niente" risponde davvero seccato il povero utente.
E toni si alzano.
Così l'Urp interviene per dirimere la questione.
Ancora parole amare e la lettera di convocazione nuovammente esibita.
!?
Di fronte al documento l'urpista capisce.... aveva un appuntamento con il ragionier Bianchi della gestione utenza, non con il presidente, cavalier Bianchi, e lo accompagna dal funzionario; nel frattempo si fa preparare un pass falso da un collega connivente e libera l'utente medio dalle catene della burocrazia.

Il dopo è un consesso planetario sui seguenti temi: revisione delle procedure di accesso al palazzo, indagine interna sulla sicurezza degli accessi, svalutazione delle performace del personale, recriminazione sui sistema di comunicazione interna. E non è mancata la convocazione d'urgenza delle rappresanze sindacali.

L'utente invece ha la conferma che negli uffici pubblici ti facciano perdere un sacco di tempo.

martedì 25 gennaio 2011

Sburocratizzazione della Pa

Senegalese, lavoro stabile, permesso di soggiorno regolare, italiano stentato: all'Urp chiede il nuovo contratto.
Questo il dialogo tra l'utente e l'urpista:

"Minchia quanto costa 'sto contratto!"

"Porca miseria, sì"


Bisogna sburocratizzare il linguaggio della pubblica amministrazione!

lunedì 24 gennaio 2011

Naturalmente a costo zero

"Ho bisogno di una persona in gamba, veramente in gamba, che risolva il problema dell'affollamento degli utenti nel salone al pubblico".
"...Azz!"
"Solo Lei può aiutarmi".
"Mmmmmmm.... Sento odore di bruciato".
"Sa, stavo pensando a un bel progetto condiviso con gli altri servizi per aiutare gli utenti e non costringerli a venire al salone"
"Ma sono andati via quattro capi ufficio in 7 anni, tutti con straordianrie proposte organizzative, come potrei riuscire io in questa impresa?"
"Non mi dica subito di no, ci pensi e poi mi dia una risposta. Beh! Ovviamente ci sarebbero dei riconoscimenti..."
"Stiamo parlando di quegli astronomici 5 euro al mese che daranno una svolta al mio tenore di vita"
"Naturalmente a costo zero, sa sono tempi duri per le pubbliche amministrazioni"
"???"
"Per noi la sodddisfazione dell'utente è in cima ai nostri obiettivi"
"!!!!"
"Aspetto una Sua proposta. Condivisa, mi raccomando. Adesso vada"
"?!"

martedì 11 gennaio 2011

1000 spendidi lettori

Mamma mia! Siete in 1000, me compresa, ad aver letto questo blog, e tutto questo in soli due mesi e mezzo.
Cosa Vi piaccia non lo so, penso i dialoghi con gli utenti, oppure gli appelli alle amiche sposate. O ancora la mia vita oblativa. In ogni caso grazie e fatemi sapere cosa pensate.
Un abbraccio a tutti.
Cassandra.