martedì 20 marzo 2012

Pasqua con chi vuoi, reperibiltà permettendo

Tra le fondamentali incombenze che mi sono state delegate dopo due cause di lavoro compare l'organizzazione dei turni di reperibiltà dei dirigenti. Attività che ho assunto con orgoglio dopo aver prestato un nuovo solenne giuramento di fedeltà alla mia amministrazione.

Così ogni mese preparo un calendario con i nomi degli altissimi papaveri costretti a rispondere telefonicamente in caso di rovinose emergenze, per esempio attacco di alieni, caduta di  asterodi - non ridete è successo - epidemia di vaiolo, notoriamente eradicata nel 1979, ma che può nuovamemente recrudere esclusivamente fuori orario di servizio, e altri accadimenti molto eventuali durante la notte o nei week end.

Oggettivamente l'impegno è gravoso e perciò ciascuno cerca di schinarlo come può. Ma io, con commovente ostinazione, ogni mese spedisco l'intimazione a comparire nelle date riportate nel file allegato. Sono ammessi solo scambi di turno concordati tra le parti e notificati via e mail agli attori interessati - e a me - entro la data stabilita nella comunicazione. 

Non debba trarre in inganno il tono prescrittivo, poiché i primi tempi, quando ancora praticavo l'allotropica arte della democrazia, invitavo gli esemplari dirigenti a manifestare la propria disponibilità a partecipare al buon andamento della cosa pubblica.

Mal me ne incolse. Trasformavano la mia casella di posta elettronica in un forum per rivendicazioni salariali, comprensivi della parte accessoria e di retribuzione di risultato, senza verecondia alcuna. Per non parlare di telefonate riservatissime per guadagnarsi il turno senza festività. E con l'avvicinarsi del Natale il traffico telefonico aveva dei tali picchi che la Consip ha segnalato l'anomalia alla Corte dei conti.

Così, fallita miseramente l'utopia democratica, ho buttato nel cesso i testi di Marx e Engels, cancellato i discorsi di Pericle e rinnegato Rousseou, poi ho ceduto alla deriva autoritaristica  e ho agguantato l'elenco alfabetico dei dirigenti piazzandone uno a settimana in ordine rigorosamente alfabetico: e ha funzionato. Per qualche mese. 

Ma aprile mi attendeva al varco con il suo carico di feste. Da Pasqua al Primo maggio è tutto un capolino di giorni rossi sul calendario nero e relativi ponti.

Quindi all'invio dell'irresistibile programma del prossimo mese, il computer è esploso di bugie e richieste di sostituzioni e al cellulare aziendale è saltata l'antenna per le questue. Il dibattito, serratissimo e quotidiano, è andato avanti per più di una settimana. Chi ha spigolato tra i turni degli ultimi dieci anni per contabilizzare l'equità delle presenze, chi ha chiesto la restituzione di antichi favori al collega in pensione, mentre i più audaci hanno dichiarato l'inutilità e il nocumento del servizio, qualcuno l'ha buttata sul patetico con la laurea del figlio ultraquarantenne alla cui discussione non si può certo mancare.

Sembrandomi un po' speciose le loro argomentazioni sono intervenuta e, con il consueto garbo che mi contraddistingue, ho usato la formula magica che adesso vi rivelo:

"Gentilissimi Direttori, pur confidando sul Vostro senso di responsabilità e nella speranza che qualcuno accolga i Vostri appelli, devo tuttavia ricordarVi che mercoledì sarò costretta a riferire le Vostre rimostranze al DIRETTORE GENERALE (che si incazzerà come una iena e, nella migliore delle ipotesi confermerà il mio calendario, ma se è veramente incazzato estrarrà a sorte senza neanche farvi dire né bi, né ba.  n.d.r.). Rimango in attesa di conferma.
Cassandra Cassandrini"

Miracolo.

Con due sole e mail hanno spostato le sessioni di laurea, restituito la caparra del viaggio appena prenotato, confermato la bontà del servizio reperibilità e soprattutto non mi hanno più intasato la casella di posta elettronica.

A dicembre la prossima puntata.

giovedì 1 marzo 2012

Lettere dal carcere, ma Gramsci non c'entra

Una vecchia novità tutela gli utenti: è il difensore civico. Si rivolgono a lui cittadini in cerca di giustizia nella speranza che spezzi le reni alle amministrazioni pubbliche.
Lui non è che proprio sia dotato di manganello, ma armato di penna scrive per segnalare ingiustizie e stigmatizzare comportamenti non proprio ortodossi della Pa.
Certo il lavoro non gli manca, ma l'utente medio lo considera un paladino e si rivolge a lui con il cuore gonfio di speranza.
Anche la mia amminstrazione ne ha assoldato uno e anche bravino, a dir la verità. Così è tutto un trillare di telefoni per prendere appuntamenti e l'urpista ad interim, quello che sostituisce l'urpista diligente entrata di diritto nelle statistiche della disoccupazione, deve ancora abituarsi.

Ma ecco un altro utente in cerca di soddisfazione.

"Buongiorno avrei bisogno di un appuntamento con il difensore civico" chiede educato al telefono.
"Lei è fortunato, c'è posto già oggi" la rassicura l'Urpista ad interim, orgoglioso di questo nuovo incarico.
"Oggi non posso..." l'utente declina l'invito.
"Allora domani mattina" lo incalza l'urpista con spirito da piazzista, manco lo pagassero a cottimo
"Veramente sto andando in carcere" si giustifica l'utente.
"Ah sì? - risponde l'urpista senza alcun imbarazzo - e quando esce?"

Questa è professionalità pura. Avrà una nota di merito.

martedì 28 febbraio 2012

No Tav: Te lo diciamo ad Alta Voce

Lo avranno capito anche i bit che sono di sinistra. Ma qui si va oltre. Dopo i fatti di sabato alla stazione di Torino e l'incidente di questa mattina, forse è il caso di saperne di più sulla Tav, treno ad alta velocità.

Le ragioni del no sono ben esposte da Massimo Zucchetti, professore del Politecnico di Torino, sì proprio quella prestigiosa università che esporta cervelli in tutto il mondo, nel suo blog.

Buona lettura.

lunedì 27 febbraio 2012

Utente medio perdonami

Caro utente medio, per più di un anno ti ho messo alla berlina su questo blog. Ho riso dei tuoi errori e ho raccontato le tue quotidiane meschinità per saltare la coda. Come se non bastasse ti ho anche accusato di non avere una coscienza di classe.
Ma esiste una giustizia superiore che oggi ci ha livellato sul foglio bianco della lettera che ti ho scritto. Complici la fretta, l'ossessione pedagogica e l'accanimento alla semplificazione, la tastiera del mio computer ha liberato un paradosso sintattico di cui non, forse, ti sei neanche accorto.

Ma io sì.

Così in risposta alla tua richiesta ti ho specificato che il "pagamento è gratuito" è l'ho messo anche in neretto. In realtà volevo dire che il bonifico è gratuito se lo fai in un particolare  circuito bancario perché c'è una convenzione. E non devi andare per forza in posta  e versare l'obolo per il bollettino. Ma era troppo lungo e l'ho sintetizzato in quel terribile ossimoro: "il pagamento è gratutito".

Me ne sono accorta solo rileggendo il testo mentre lo spiegavo all'urpista superstite. Spero, utente medio, che tua abbia un figlio/a che sta frequentando il liceo classico e che leggendo la mia lettera si sia fatto una grassa risata e l'abbia pubblicata su You Tube alla categoria "strafalcioni e affini dalla Pa" con tanto di firma e di titolo accademico.
Sarebbe la giusta ricompensa per sussiego con il quale ti ho sempre trattato.

Ma se questo non dovesse accadere, sappi  che io mi sono costituita da direttore chiedendogli una pena esemplare, che lui non ha voluto in alcun modo comminare. E che il pagamento è davvero gratutito. Ma la cifra è giusta e la devi versare tutta. Davvero.

lunedì 13 febbraio 2012

Gelo sull'Italia: la Svezia ci invidia.

Se le immagini che ho visto  in tivù non sono opera di un impostore amatariale, in questo pazzo, pazzo mondo tutto può succedere. Anche che si scii sulla spiaggia. Naturalemente fondo. Si perchè nella piana del mare romagnolo sono arrivati i maestri di Cortina, sci ai piedi e bastoncini lunghi,  per insegnare ai romagnoli a pattianare  leggeri sul bagnasciuga.
Una nuova forma di immigrazione per conquistare nuovi mercati. D'altronde a Rimini chi non ha un paio sci da fondo nell'armadio e non vede l'ora di tirarli fuori, passarli con la sciolina di scorrimento, indossare tutina e scarpette a tallone libero, seguire un corso di sci nordico con tecnica  alternata e,  perchè no, esercitarsi anche un po'  nel tiro a segno. Un po' biathlon non ha mai fatto male a nessuno.

Così mentre da Piacenza in giù la neve ha sommerso un bel pezzo di penisola e ci si prepara per le olimpiadi invernali del 2014, le Alpi sono pelate come un nevembre di media stagione.
Oggi ad Aosta il termometro segnava meno sei, ma di neve nenche l'ombra. A guardare in alto si vedevano solo cime appena spruzzate di bianco e puntoni di roccia viva facevano bella mostra di sè a 3mila metri.

Così dopo aver assistito all'esibizione di pattinaggio artistico di mia nipote non mi è rimasto altro che infilarmi in un bar a succhiare una cioccolata calda.