Comunque se ne doveva andare questa
mattina. Una certezza che mi ha fatto sopportare continui inviti a
prendere un caffè “Freddo di stamattina Cassandra vuoi?”
Sigarette da far guadagnare ai dipendenti dei monopoli di Stato un premio aggiuntivo sulla produttività “Dai Cassandra, fuma
sigaretta con noi (Lei e lo Ieti)” O vino che reggo come un mattone sullo stomaco “Solo
bicchiere di vino, non male poco vino” il tutto con la speranza che
madame Bovary della Transilvania questa mattina andasse via.
Mi sono alzata in grande forma per la
colazione e l'ho vista intenta a sistemare i vettovagliamenti.
Gioia mi assale e azzardo un dialogo di
cortesia, certa che si tratti delle ultime battute del logorroico
assedio mitigato solo da fughe e bugie.
“Allora parti?”
“Si oggi”
Ottenuta conferma mi dirigo nel patio
per la colazione.
“Fai colazione? Io vengo” annuncia
con tono dimesso seguendomi verso la terrazza.
Sento che l'incantesimo si sta
sbriciolando e perciò cammino più forte per non pensare.
“Che dire tu Cassandra, porta soldi
io?”
“????????”
“Si per colazione! Oppure paga dopo.
Tu che dire?”
Oddio! Un nuovo dilemma.
“Non so che accordi tu abbia con i
gestori....” rispondo con tono neutro senza perdere il passo da
bersagliera.
Non c'è trippa per gatti e quindi
lascia cadere l'argomento.
“Beh, io prende solo caffè”
Ma quando si siede al tavolino si succhia mezza moka
del mio caffè e un quarto di bricco del mio latte e rifiuta
sdegnosamente il pane “No, no, grazie, non mangia io mattino, no
fame”
Come non compatirla, le si sarà chiuso
lo stomaco per la sofferenza.
“Ma...... non c'è quello pane con marmellata,
quello poco piccolo pane.. “
“Croissant?”
“Sì, sì, quello, non vedo su questo
tavolo”
“No, non c'è. Perchè a me schifo i
dolci, io mangia pane” “Se lo vuoi devi chiederlo tu”. Dichiaro.
“No, no. Io no fame mattino, io dice
così, tanto per dire” non per mangiare, ovviamente.
Cala nuovamente il silenzio e mentre
lavoro di mandibole sul pane tostato lei emette un sospirone.
“Tu non sa Cassandra. Tanto male lui
rimasto quando io detto lui che parto. Tanto male lui”.
“Scusa, ma allora, giacché non hai
un posto dove andare perchè non vai a stare a casa sua, visto che
sta tanto male” e mi tolgo il sassolino dalla scarpa per tutte le
manipolatrici che mi rompono le tegoline con il loro dubbi.
"Tu pensa questo Cassandra, anche io pensa questo."
Ogni donna normale pensa questo, solo che tu vuoi alzare il prezzo.
La conversazione cade, la colazione finisce e io passo la giornata pigramente tra sole, piscina e la lettura di "Le avventure di Hackleberry Finn", straordinario romanzo di di Mark Twain.
La sera ritorno e la ritrovo nel patio a fumare.
"Fuma sigaretta Cassandra"
"Ancora qui?"
"Si, io parto domani" annuncia trionfante.
Come diceva mia madre, certe donne ce l'hanno d'oro.