lunedì 15 luglio 2013

Ehi dico a te, attempato maratoneta calzato di lilla




Ehi dico a te, attempato maratoneta calzato di lilla che corri accanto al tuo cane lupo un lunedì mattina, nell’ora lucana in cui gli ominidi vanno a lavorare. E lo fai con la sicumera che solo la certezza dell’incasso mensile della pensione ti può dare, mentre io in sella alla mia bici corro sul nastro della ciclabile per affrontare il fuoco incrociato di incombenze.

Non ti sei accorto, benedetto fruitore dell’Inps o di altra cassa, che la tua bestiola di taglia media si è fermata per produrre fecaloidi di pari misura sulla ciclabile di corso Duca degli Abruzzi, dal nome dell’indomito esploratore dell’orbe terracqueo che apprezzerebbe la spontaneità del gesto se solo fosse in vita, ma evidentemente non è per lui che siamo qui?

E non hai notato che tutto questo avveniva in un percorso dedicato alle bici e ad altri simili velocipedi, mentre per piedi e zampe alla tua destra c’è  un marciapiede, nome dall’imperscrutabile etimo dedicato a chi va a piedi, altrettanto bello, ma molto, molto più largo, con tanti spazi tra le automobili dove il tuo cane può cagare senza farmi rompere l’osso del collo per evitarlo?

Ecco. Per favore, pensaci la prossima volta, invece che molestarmi con le tue ipocrite scuse e tentativi di attaccar bottone. Io vado a lavorare e, grazie alla Fornero, lo dovrò fare andare ancora per 18 anni.

Capisci perché questa mattina ho estratto i canini al tuo animale e me li sono messi in bocca?

venerdì 12 luglio 2013

Io non lo so, ma lo hai chiesto a Paperino?

La notizia è di quelle che fanno tremare le vene ai polsi, una leggina da niente che alleggerisce, con un flusso costante, ma silenzioso, il già inconsistente portafoglio degli italiani. 

Incriminatissima per il reato di "aumento preterintenzionale dell'indigenza" ecco a voi l'adeguamento delle marche da bollo, codicillo della legge 71 per il rilancio delle aree industriali di Piombino e non solo.

Ed ecco il regalino di inizio estate: l’aumento delle marche da bollo che passano da 1,81 a 2 euro e da 14,62 a 16,00; un ritocchino di pochi centesimi e cifra tonda. Un sciocchezza. A conti fatti quasi il 10 per cento, altro che inflazione. 

A farne le spese le categorie più disparate di persone, dagli studenti universitari agli industriali, senza distinzione di censo. Va da sé che il palo più grosso se lo prendono i meno abbienti, sui quali un aumento indiscriminato pensa certo di più.

E io, appresa la notizia, da vera soubrette di questo circo che gli altri chiamano Urp, ho cercato di capire gli effetti dell'innocente  manovra sui nostri utenti e, a parte l'aumento di ufficio di tutte le pratiche in bollo, ho scovato anche una voce sulla bolletta, quella impostina che fino a giugno era di 1,81 e da luglio sarà a 2 euro. 

"Veeeroooo??????"

"Non saprei proprio -  mi risponde la collega della contabilità e ragioneria, sapete quel servizio che si occupa di bilanci aziendali e di pagare le imposte - hai chiesto a Laura?

"Laura??? Scusa Laura è la collega che compra le marche da bollo, non quella che le stampa, come fa a sapere se l'imposta di registro sulle bollette aumenta?" obietto io.

"Ah, certo, è vero - risponde la svagata del servizio imposte - allora forse lo sa Giorgio, sai lui calcola le bollette" mi previene.

"Perdona, ma Giorgio calcola i canoni, non le voci accessorie, come fa a saperlo?" la incalzo.  Meno male che sono al telefono. Mi accorgo che si sta dileguando l'ultimo barlume di pazienza che ho gelosamente preservato per gli anni a venire, quelli da qui alla pensione: circa 18 anni con le leggi attuali.

"Ma chi imposta le bollette lo deve sapere, no? Hai chiesto ad Alessandro?" mi suggerisce la signora Tirimbalzo.

"No, ad Alessandro non l'ho chiesto e neanche a Paperino, sai lui vive in un fumetto che ne sa delle imposte degli umani". E chiudo prima che mi consigli ancora di chiedere direttamente a un utente.

"Lo saprà, riceve la bolletta". 

Preferisco gli utenti 

giovedì 11 luglio 2013

Cassandra c'è




Lo so. Non sono stata molto presente negli ultimi tempi e non posso neanche scaricare la colpa su qualcuno. Si è trattato solo di pigrizia, un po' di mal di schiena e un naturale esaurirsi della spinta iniziale.

L'utente medio non mi dà più soddisfazione. Con le sue querele standardizzate mi ha tolto ogni vena creativa, aggiungi anche che le urpiste sono andate a casa, sostituite da un rutilante servizio di accoglienza degno più di un circo di strada che di un ente pubblico.

Ed ecco spiegato il lungo silenzio. Ma la vocazione mica se la straccia di dosso come le vesti. No cari miei. Per quanto uno assuma una condotta zen di fronte alle stupidaggini della quotidianità, la vigliacca fa copolino e fa le moine per farti tornare alla tastiera.
Naturalmente ho resistito il giusto, ma ora eccomi qui.
e vi racconto questa.

Buon divertimento.




mercoledì 16 gennaio 2013

Anche le pulci hanno la tosse

Oggi riunione direttamente nell'agorà presidenziale per parlare di soldi (che mancano) e di servizi agli utenti che peggiorano.
Alla parata di fronte al presidente sono stati invitati quasi tutti i dirigenti, in alta uniforme, guest star io e un collega.
La riunione è stata organizzata davvero bene, infatti c'era l'argomento da trattare e non la solita convocazione d'imperio e tutti i partecipanti avevano ricevuto qualche giorno prima un promemoria con alcune domande alle quali occorreva fornire una risposta.

Sia chiaro: domande semplici, tipo: "è vero che... " oppure "quanto tempo e necessario per .... " le cui risposte richiedono pochi caratteri alfanumerici.

Ma neanche così si è riusciti a ottenere qualcosa.

Alle continue domande del presidente era tutto un rimpallarsi di responsabilità e accuse.

Il vicedirettore, 136mila euro l'anno, a cui era stato assegnato l'articolato compito di coordinare l'incontro causa assenza del direttore generale, non ha potuto assolverlo perchè ha saputo tardi che avrebbe dovuto sostituire il  direttore generale.  Infatti gli diamo 10mila euro all'anno in più per sostituire il direttore dietro richiesta su carta bollata.

Il dirigente del servizio a sostegno utenti, 110mila euro l'anno, non ha potuto presentare i dati richiesti perchè gli informatici non gli hanno saputo calcolare le medie dei tempi di risposta.
Chiaro che in tutto lo staff non ce n'è uno in grado di usare una formula di exell.

Invece il dirigente dei servizi amministrativi 104mila auro ha ammesso di aver applicato l'Iva perchè la legge ce lo permette.
"Quale legge?" chiede il presidente.
"Non me lo ricordo - risponde serafico -  io l'ho dedotto da  una consulenza dell'avvocatura".

E allora mambo. A caccia del dirigente dell'avvocatura, 139mila euro, che però non è in struttura.
Ma non è una sua responsabilità, tanto lui il parere l'ha già scritto e consegnato al dirigente che però non  ricorda la legge. 

Niente panico, pensa tra sè e sè il dirigente dei servizi amministrativi che continua a non ricordare la legge, e rispolverando le nozioni di problem solving apprese in un master di economia aziendale che se avesse fatto per corrispondenza, sarebbe costato di meno, così interviene:

"Lo chieda all'avvocatura!"  suggerisce con tono soddisfatto al presidente

"Lo chieda Lei dottore  - risponde secco l'altro -  io mica gioco alla caccia al tesoro".

C'è sempre da imparare a stare con i grandi.

martedì 8 gennaio 2013

Schiena dritta

è vero in questi ultimi mesi ho scritto ad intermittenza, ma un mal di schiena costante mi impedisce la stazione eretta e pure quella seduta protratta oltre le dieci ore:  devo intercalare una pausa a letto per poi riprendere.  Perciò di smanettare sul computer, manco a parlarne. Ecco la causa di una discreta latitanza.

Ora, se proprio vogliamo fare le pulci  è da settembre che ho una spada nella spina dorsale senza alcun rimedio contro la colonna infame sebbene post acuzie, curata prontamente con corticosteroidi, abbia sperimento diverse tecniche per scacciare il nemico:

1) nuoto in piscina con acqua a 27 gradi, solo dorso per rinforzare i muscoli. Ho conquistato un fantastico taglio di capelli che mi ringiovanisce di dieci anni e mi fa risparmiare sul parrucchiere,  le ampie falcate hanno addirittura ridotto la cellulite, ma la lombalgia si è mantenuta su livelli costanti;

2) manipolazioni da un osteopata che mi intreccia come un cestino birmano, dovrebbe ristabilire l'equilibrio osteoarticolare, ma il mal di schiena se ne impippa;

3) corso di eutonia che mi rilassa come una raclette, senza diminuire neanche di un micron il mio dolore lombare;

Perciò ieri dopo l'ennesimo fine settimana flagellata dal dolore ho abbandonato la prevenzione e ho invocato Galieno che mi è venuto in soccorso con un potentissimo antinfiammatorio.
Appena ingerito il male si è dileguato in un amen e, emula di Enrico Toti, ho lanciato via la stampella, scalzato le scarpe ortopediche e mi sono goduta una giornata senza dolore e sul tacco 12 molto utile per la rieducazione funzionale del piede.