martedì 23 luglio 2013

Brecht non si legge più...

A chi esita

Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d'ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto ? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?

O contare sulla buona sorte?

Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.

Bertold Brecht

sabato 20 luglio 2013

Salvo: a volte il cinema italiano ci regala una perla

Di un film uno dovrebbe apprezzare la sintassi, commentare la fotografia, discutere le scelte stilistiche, magari commentare la regia, soprattutto per un film italiano, che a parte qualche rara eccezione (Sorrentino, Corsicato, Diritti), offre un panorama desolante. 

E "Salvo", opera prima di due talentuosi registi, Antonio Piazza e Fabio Grassadona, per la verità già avvezzi al cinema come sceneggiatori, osannato dalla critica,  vincitore della 'Semaine de la Critique' di Cannes 2013, le ha proprio tutte per guadagnarsi il titolo di film rivelazione dell'anno. 

Glisso sulle le recensioni che potete cercare nel web, una più bella dell'altra, e confermo, ma  questo film ci ha folgorati per il protagonista. Saleh Bakri attore palestinese che interpreta Salvo, ha occhi azzurri e fisico mozzafiato e ti fa venir voglia di andare in Terrasanta a piedi! 

Guardatevi il trailer e ditemi qualcosa

https://www.youtube.com/watch?v=RHilq5GgZjQ








giovedì 18 luglio 2013

Spammista cedesi

Se la pioggia che ha battuto la città tutta la notte e pure la mattinata non mi avesse indotto a poltrire a letto, forse non mi sarei stupita così per le molte e mail che intasavano la mia casella di posta elettronica al mio arrivo.

Certo, alle 8 del mattino il dirigente spammista non  avrebbe potuto molestarmi con i suoi lanci d’agenzia via Outlook.
E invece alle 10.30 e mail e allegati variegati erano tutti lì a fare capolino sull'icona della casella.

Lui mi aveva spedito - direttamente o solo per conoscenza -  in ordine:
  1. la richiesta di una collega di tornare in part time dal 1 settembre: come darle torto, non di solo pane vive l’uomo;
  2. l’invio massivo dei moduli scannarizzati per richiedere la social card: una inutile carta destinata a chi non ha niente, neanche la forza per fare domanda per ottenerla, la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo;
  3. la foto di un bollettino di pagamento effettuato da uno studio privato (anche un pochino riservato) diffuso tramite posta interna a tutto il personale di tre differenti servizi, escluso quello interessato, quel che si dice "Sbagliare bersaglio".

Chiedetemi se voglio andare in pensione.

mercoledì 17 luglio 2013

Procaccini: Alfano sapeva, anzi no. L'ex capo gabinetto racconta la sua verità. "Alfano sapeva a metà, non ha letto l' e mail"

Intanto la ringraziamo per averci concesso questa intervista, rompendo il Suo naturale riserbo.
Veramente dopo le sparate di Alfano non è che potevo starmene zitto, perciò ho deciso di dire la mia. E anche un blog come il suo, con dieci lettori può fare la sua parte.

Grazie per le attestazioni di stima. Non la deluderemo. Allora il ministro sapeva o no?
Certo che sapeva, me lo ha chiesto lui di occuparmi della questione. Ha chiamato un pomeriggio al telefono dicendomi testualmente “Peppe, aiutami, che Berlusconi se no mi manda a piantare gli alberi che aveva promesso agli italiani nella penultima campagna elettorale".

Scusi, ma se non esistono!
Appunto, capisce di cosa è capace certa gente. "Quietate Angiulì - l'ho rassicurato -  dimme nu poco, ch'aggia fa’? Ho chiesto. "Parla con l’ambasciatore del Kazakistan per una storia di un dissidente che vogliono indietro, non ho capito bene

"Perché sta in Italia, mica lo sapevo".

"Vedi che sei l’uomo giusto per me. D’altronde se sei capo di gabinetto al Viminale dal 2008 ci sarà un motivo, Ricevi ‘sto Cristo, senti che vuole e facciamola finita. Toglimelo dai c…. Hai carta bianca, mi fido di te".

E Lei lo ha ricevuto?
Non io direttamente, ho chiamato Valeri, il capo dipartimento di pubblica sicurezza, e gli ho detto di occuparsene e di tenermi aggiornato sugli sviluppi.

Vediamo se ho capito bene la catena di comando: il presidente del Kazakistan si lamenta con Berlusconi per l’ospitalità che l’Italia offre al dissidente Mukhtar Ablyazov, Berlusconi chiama Alfano perché gli tolga le castagne dal fuoco, Alfano incarica Lei per risolvere la faccenda e Lei gira la questione a Valeri che manda le truppe d’assalto a Casal Palocco per prelevare una donna e una bambina e rispedire tutti al mittente. E non Le dice neanche “missione compiuta”?
Certo che Valeri mi ha avvisato e io l’ho riferito ad Alfano

Lui dice no
Non se lo ricorda, gli ho telefonato il giorno dopo per tranquillizzarlo, ma lui non c’era con la testa, Berlusconi era ancora incazzato per risultati delle amministrative, voleva fare a pezzi Alemanno, si figuri se stava ad ascoltarmi.

L’ha ascoltata così poco che ha nominato capo della polizia Carlo Pansa proprio il giorno dopo.
Che fa mette il dito nella piaga. Mi sono fatto in quattro per togliergli questa spina dal fianco e lui come mi ripaga?

Certe persone non conoscono gratitudine. E poi cosa è successo?
Visto che Alfano era sempre sbrigativo al telefono, gli ho mandato una e mail tanto per tranquillizzarlo.

Perciò lui sapeva.
No. Lo sa che mi ha risposto? Che non poteva leggere la posta elettronica, perché al Viminale usano Outlook....

Ah quel programma che quando leggi una e mail te la scarica sul disco rigido e la puoi recuperare solo da pc? Comodo per un ente pubblico...
Ha i suoi vantaggi, mi creda.

Non ho dubbi. E quindi?
E quindi la segreteria aveva scaricato la posta elettronica sul pc dell'ufficio così lui non poteva leggere le e mail da casa

E un sms...
Che dice! Alfano ha usa ancora uno StarTac che per telefonare deve tirar fuori l’antenna? Altro che sms.

Le rimanevano solo i pizzini?
!?????

Quindi Alfano non sapeva e perciò è ha detto la verità ieri in parlamento?
Certo. Mi riconosco nella sua veritiera ricostruzione.
In sintesi non sapeva un  emerito cazzo di tutta questa storia come ha dichiarato ieri alle Camere, è coerente con me.

Senta, non è che vi interessa un esperto di comunicazione interna e forse anche esterna?
Perché Lei ne ravvede la necessità?

martedì 16 luglio 2013

Procaccini disoccupato

Alla fine il cerino è rimasto in mano a Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministero dell'interno che ha fatto tutto da solo. Ha parlato con l'ambasciatore kazako, ha organizzato il ratto di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, a Casal Palocco con l'aiuto 40 uomini incappucciati che l'hanno prelevata e spedita in Kazakistan su un jet privato. Poi, tranquillo come un esecutore amministrativo di quarto livello, se ne è tornato a casa dimenticandosi di dirlo al ministro.

E neanche il giorno dopo gli è passato per testa di fagli una telefonata del tipo: “Ah!, Angelino sai quella storia della moglie del dissidente? È tutto a posto, l'abbiamo spedita in Kazakistan
Ha fatto tutto di sua iniziativa, questo funzionario di carriera prefettizia da 400mila euro all'anno. E ora si è pure dimesso. Non è che vuole falsare le statistiche sui disoccupati disoccupati. No, eh....

Allora fatemi capire. 
Un ministro della Repubblica italiana, un certo Angelino Alfano ministro dell'Interno, quell'organo che dovrebbe proteggere questo paese dal crimine organizzato, che persegue trame mafiose e terroristiche, che ci protegge pure dagli attacchi degli alieni, non ne sapeva niente.

Niente, né lui ne altri membri di questo governo. E lo dichiara pure in Parlamento. Ma benedetto ministro non hai letto regolamento
che dice "Il Capo di Gabinetto (omissis) assicura il raccordo fra il Ministro e l'Amministrazione"

Evidentemente no.  Perciò il ministro anziché vergognarsi fa spallucce.

Allora delle due l'una, o qui ciascuno fa quello che vuole senza coordinamento o Alfano sapeva tutto e adesso fa il pesce nel barile, ma ha già promesso un prestigioso incarico all'ex capo di gabinetto.

Attendiamo fiduciosi.