venerdì 1 agosto 2014

Fish therapy: i pesci satolli

I miei piedi in fish therapy
Me lo avevano venduta come l'ultima tendenza in fatto di trattamenti di bellezza, e io ci ho creduto. Ma la fish therapy, manco a dirlo, è stata una delusione pari solo a un cioccolatino scaduto.
Arg!

L'ho provata alle terme di Livade, ma poteva essere qualsiasi altro posto, comunque per la modica cifra di 120 leva, circa 20 euro, un gruppo non propriamente accanito di pesci Garra Rufa si è avventato sui miei piedi con la chiara intenzione di fare piazza pulita di tutte le particelle di materiale organico visibili e invisibili e l'obiettivo dichiarato - certo con le branchie - di lasciarmi  i piedi morbidi come il culetto di un neonato. O almeno così era magnificato nel depliant informativo in più lingue consultato prima del trattamento e ribadito, in un ottimo italiano, da una gentilissima assistente che mi ha intimato, prima di immergere le estremità nella vasca popolata dai minuscoli pesciolini necrofagi e opportunisti, di togliermi smalto, crema e altri additivi chimici: "Sa, son pesci delicati e potrebbero morire se ingeriscono alimenti strani". Certo, se invece mangiano le pellicine delle unghie alzate a bandiera e i calli del calcagno duri come il diamante proliferano senza sosta.

Miracoli della biologia e del riciclo bio, c'è chi vive di quello che gli altri buttano.

Ma come spesso mi capita con gli animali, qualcosa non ha funzionato. Mi ricordo bene che la prima volta che ho montato un cavallo, mentre gli altri seguivano il buttero de noiatri, il mio stallone si fermava a mangiare l'erba a ogni pie' sospinto, ippippandosene alla grande dei miei comandi. Stavolta invece ho incontrato pesci satolli che mi solleticavano pigramente il tallone, facevano nuoto sincronizzato intorno alle caviglie, a volte si spingevano arditamente sui polpacci, ma di assaggiare almeno una pellicina marinata non ne volevano sapere.

Va da sé che ho manifestato tutto il mio disappunto alla direzione, ma non è stato possibile invertire la rotta dei simpatici animaletti, né potevano individuare in pochissimo tempo una squadra di voraci pesciolini per sostituire gli stanchi pescetti. 
Perciò prima farvi ripulire i piedini con la fish therapy, accertatevi che i pasci abbiano fame, se no chiamate la vostra estetista e ritornate sul pedicure tradizionale.  Almeno lo smalto ve lo toglie (e ve lo rimette) lei.

A testimonianza di quanto raccontato si veda la distribuzione della fauna ittica rispetto ai miei piedi (ved. foto in alto)

giovedì 31 luglio 2014

Navigatore satellitare e nuove tecnologia.

Diciamolo pure: il navigatore satellitare in macchina è proprio utile. 
Niente più cartine spiegazzate con lo squarcio proprio sul nome del paese dove si è diretti. Basta anche con la carta ondulata a fumetto, ma illeggibile, ottenuta grazie alla fuoriuscita di bibite addizionate con anidride carbonica lasciate inavvertitamente aperte dal vostro compagno di viaggio: Argh! Insomma basta con quegli obsoleti sistemi di rilevamento 1:25.000 che hanno permesso agli americani lo sbarco in Normadia con precisione chirurgica e a me di camminare felice per le Alpi e le catene montuose di mezza Italia. 
Viva la tecnologia.
Basta inserire un indirizzo esatto, avendocelo, o il nome del paese, naturalmente nella lingua madre, che vi voglio vedere a traslitterare il giapponese, e il navigatore vi sciorina una elenco lunghissimo di paesi dai nomi simili, ma non necessariamente vicini, fino a individuare la vostra agognata meta. 

A questo punto non vi rimane che dare l'ok e il gioco è fatto. 

Perciò rapita dal prodigioso strumento, anche se qualche dubbio residuo mi tormenta, affronto il viaggio.  E il  televisorino magico disegna un percorso rosso - il più veloce, me lo ha anche chiesto - su una figura dell'Italia con Croazia annessa tutto in 2D. 

Meravigliata come una bimba al luna park, trillo felice per tutta l'autostrada. E il televisorino si rallegra di tanto gaudio. 

Certo, io di mio avrei fatto la stessa strada, pardon  autostrada fino a Trieste, poi sarei entrata in Slovenia, e imboccata una superstrada che taglia in due l'Istria, avrei girato a sinistra per  Livade, prima tappa del viaggio, terme  in mezzo alle montagne con acqua solforosa che guarisce anche la peste.

Che cosa sia saltato nel microchip del televisorino, non saprei dire, ma si è messo a disegnare una strada tutta curve, che nella realtà era uno sterrato per trattori rotti a ogni terreno, anziché un Mercedes da turismo, che giusto, giusto può arrampicarsi sulla corniche del Principato di Monaco, anziché sulle anguste vie dell'Istria.

Perciò abbiamo toccato Ogi, poi Trviz, poi Civitani e finalmente su una strada degna di questo nome, abbiamo puntato in direzione Porec. Si che nessuno ci corre dietro, ma la toponomastica di Tito mica devo impararla a memoria.  

In ogni caso dopo incontri con  caprette e altre amenità di questo tipo finalmente si ritorna su un nastrino d'asfalto ed eccoci alla meta: le terme di Livade
Il seguito alle prossime puntate. 

mercoledì 30 luglio 2014

Si parte!

Qualcuno sarà già al mare con i piedi lambiti dalle onde, altri, picozza in mano, pronto per un'ascensione in montagna, qualcuno in tour per l'Europa o altro continente, io invece partirò domani per rilassante vacanza in Croazia: un po' di mare e due settimane di relax, ma pur sempre all'est per non tradire gli ideali socialisti con una vacanza borghese e capitalista. 

Certo rispetto alle mete consuete, che so Albania e Bulgaria, che mi hanno dato grandi soddisfazioni, quest'anno si va verso una meta più affollata di ordinaria popolazione turistica, ma tant'è.

La vecchiaia avanza e il sol dell'avvenire lo voglio guardare seduta da una comoda sdraio in riva al mare, anziché osservarlo a bordo di una Trabant,  anche se -  ohibò - il mare in Croazia è a ovest! 
Scherzi del destino.  
Spero di non essere internata in un gulag al mio ritorno con l'accusa di essere "nemica del popolo". 

lunedì 7 luglio 2014

Riform@ Pa. La Regione Piemonte parte all'attacco.

Sarà pure l'era dei social, ma un presidio fa sempre la sua figura. Così questa mattina, armati di bandiere e buona volontà, un gruppo di colleghi, me inclusa, si sono lanciati alla conquista del "sol dell'avvenire" versione pubblico impiego.

Tutti, ma proprio tutti, hanno risposto all'appello lanciato la scorsa settimana per una mobilitazione in grande stile contro la riforma del pubblico impiego che prevede mobilità dei dipendenti entro i 50 chilometri, accorpamento degli enti e similcassa integrazione per il personale in esubero.

La questione è talmente sentita dai miei colleghi che, nonostante le ore di permesso sindacale retribuite, non è stato possibile creare una delegazione maggiore di 11, leggasi undici, cristiani. Gli altri erano tutti impegnati in attività di keynesiana memoria, come scavare buche e riempirle di terra, ricomporre in pagine le striscioline della macchina distruggi-documenti, lucidare le clips arrugginite.

Così in prima convocazione, tra Enti strumentali, Camere di commercio e Provincia, ci siamo trovati davanti alla sede della Prefettura in meno di mille. Umiliati anche dalla storia non ci siamo persi d'animo e abbiamo fatto la voce grossa.
Il Prefetto, che tremava come una fogliolina di fronte alla marea umana che pulsava sotto il suo balcone, forse più commosso da tanta pervicacia, che dall'effettivo timore di disordini, ha ricevuto la delegazione nominata sul campo.
Sono stati esposti i timori per la perdita di professionalità nella gestione dei servizi pubblici,  rappresentato il danno per  cittadini che ne deriverebbe,  invocato attenzione all'annoso problema.

Il Prefetto ha ascoltato con attenzione, mostrato sincera partecipazione, riconosciuto la validità delle argomentazioni e garantito un impegno per una proficua soluzione della questione che garantisca le tutte le parti sociali.

Ragazzi, che vittoria. Ma chi se lo aspettava!

Immagino che il Prefetto, dopo questo illuminante colloquio abbia, cancellato dall'agenda tutti gli impegna da qui a una settimana,  convocato  il presidente della Regione auspicando una pronta gestione della trattativa evitando come la peste i conflitti tra le parti sociali.

Prevedo poi che il presidente della Regione, dal canto suo, terrorizzato dal'ultimatum del Prefetto, abbia bloccato di colpo la riforma delle partecipate, rinviando la questione a Roma dove Renzi, impegnatissimo tra una commissione a Bruxelles e una riforma a Palazzo Vidoni, abbia trovato il tempo, bastano pochi minuti, per elaborare una soluzione definitiva prima di partire per Marte, visto che sulla terra ha già fatto tutto.

Beh! Poi vi faccio sapere se i marziani hanno bisogno di un addetto stampa. :)

giovedì 12 giugno 2014

Tasi, Tari, Imu, manco gli alieni

Se fossi rapita dagli alieni e interrogata con metodi da Stasi per rivelare il sistema di tassazione nel mio paese, forse morirei sotto le mani multiple degli aguzzini extraterrestri - perché si sa che i marziani, oltre che bruttarelli, sono dotati di arti supplementari per menare meglio - senza tuttavia riuscire a rivelare il complesso sistema fiscale italiano.

E come glielo dico al polipo meccanico che non l'ho capito neanche io cosa e, soprattutto, quando devo pagare?

Ci ho provato, ma l'ominide multiaccessiorato mi ha risposto con una scarica elettrica sulla coscia sinistra, di certo casuale, da farmi maledire Berlusconi che ha cancellato l'Ici, Letta che l'ha riesumata come Imu, Renzi che la disaggregata in Tasi, Tari, Imu e Ienq (imposta temporanea non quantificabile).

Lui non ci vuole proprio credere a quello che gli dico e pensa che stia coprendo qualcuno. Dice che ha visitato pianeti più arretrati di noi, che non usano internet, non credono in Dio, non conoscono il sistema metrico decimale, ma godono di un meccanismo equo. Mi ha fatto pure l'esempio. In uno di questi astri se un essere vivente, anche di diversa forma, vive in una grotta, riceve una pietra con tutti i suoi dati, la piazza davanti all'ingresso e ogni fine anno, che lì dura 26 mesi,  porta la pietra al centro del pianeta e se la fa aggiornare. Se sopravvive paga qualcosetta, non ho capito bene in che modo, se invece muore, i suoi eredi ricevono un indennizzo. E le cose vanno avanti così da circa mezzo milione di anni, circa un milione e duentomila anni terrestri. Sembra un meccanismo crudele, ma almeno c'è qualche certezza.

Ecco, lo credo che allora quando gli ho spiegato che io pago la Tari entro il 30 giguno, la Tasi entro il 16 giugno, ma perché vivo a Torino, in altre città non lo so, che l'Imu è un anticipo e non so bene quando pagherò il saldo e con quale coefficiente e che lo scorso anno era diverso, mi ha mollato due multiceffoni che ancora mi duole la faccia.

Ho provato anche a corromperlo. Apriti cielo! Mi ha detto che se lo aspettava, che nella galassia siamo famosi per la corruzione. Mi sono un po' risentita e ho negato con forza. Altri due multiceffoni.

Allora gli ho proposto un concordato. Mi ha risposto che non conosceva il termine. Glielo spiegato, ho ricevuto un due di picche, da loro non esiste.

Disperata, anche se un po' avanti con gli anni e ributtante nell'aspetto, mi sono offerta per qualche prestazione sessuale della quale in passato nessuno si è mai lamentato. Ma stiamo parlando di umani. Lui ha opposto un rifiuto sdegnato. Ci sono rimasta male e lui si è giustificato dicendo che anche questo da loro non succede. L'ho perdonato. Ma ero ancora nella merda. 

Anche questo da loro non esiste, mi ha spiegato che convogliano tutti i rifiuti in una macchina che li trasforma in energia. Anche da noi, ma non riusciamo a finire un impianto che mi arrestano il CdA al completo lasciando l'ecomostro all'incuria.  

Allora, priva di munizioni e oramai rassegnata, mi metto a piangere. L'ominide, dopo il primo attimo di sorpresa, anche questo da loro non succede, si rallegra per la disponibilità di idrogeno e ossigeno ben amalgamato e conserva in un'ampolla le mie lacrime. Puntualizzo piccata che ci sono anche degli aminoacidi, si rallegra ulteriormente e le manda in laboratorio per farle analizzare.

Questo colpo di coda mi salva la vita, ma mica è convinto. E prima che inizi a torturarmi di nuovo, come da italico costume scarico la responsabilità sugli altri. Si aspettava anche questo e mi molla altri due multiceffoni. Bah! Forse mi piace.