Anche gli avvocati possono fare volontariato e assistere gli ultimi, i senza fissa dimora, difficili da raggiungere e anche da sopportare.
Perchè, si sa, il volontariato è bello se cosmetizzato, allora sì che dà soddisfazione: aver tenuto la mano a un moribondo, o dato da mangiare a un vecchietto, riempe il cuore di gioia e la bocca di parole.
Invece cercare di capire uno senza casa, sporco, puzzolente, che non vuole capire le procedure, ma urla e reclama pari dignità, è veramente pesante.
Avvocati di strada è un'associazione nata a Bologna dove professionisti forniscono gratuitamente consulenza e assistenza legale ai cittadini privi di dimora.
A Torino non ha ancora una sede, ma volgio credere che nella città della solideriatà non ci si dimentichi dei diritti.
Il titolo l'ho preso in prestito dal libro di Paolo Sorrentino. "Hanno tutti ragione" è una straordinaria prova d'artista e Tony Pagoda è un personaggio a tutto tondo, degno del miglior Dostoevskij. Da non perdere.
mercoledì 9 febbraio 2011
martedì 8 febbraio 2011
La guerra dei bottoni
Anche da casa non si deve perdere l'occasione per confutare le tesi del ministro della Pa, Renato Brunetta.
Dipendenti pubblici fanulloni? No. Il privato fa più mutua del pubblico.
Leggi un po'
Io intanto continuo a soffiare il naso e tutto il resto.
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lunedì 7 febbraio 2011
Certificati on line
L'insidioso virus che di solito colpisce le urpiste stavolta ha sparato palle di cannone ed ha centrato me. Da ieri sono a letto con la febbre, il naso che cola, il pancino disturbato e sul resto... stenderei il retorico pietoso velo.
Ma a patirne di più è stato il medico di famiglia che insieme a altri 100mila medici itialiani dal 1 febbraio deve inviare il certificato di malattia on line. Peccato che la piattaforma preparata dal ministero non abbia funzionato già il primo giorno, e son volate parole grosse tra il segretario dei medici di famiglia, Giacomo Milillo e il ministro della Pa e dell'innovazione (sic), Renato Brunetta.
E tuttavia, dopo l'alterco a mezzo stampa, il problema permane. E anche oggi il povero medico, sempre più burocratizzato, ha esperito plurimi tentativi prima di vedersi accettare dal sistemone diagnosi e prognosi della mia sindrome influenzale.
Ma a patirne di più è stato il medico di famiglia che insieme a altri 100mila medici itialiani dal 1 febbraio deve inviare il certificato di malattia on line. Peccato che la piattaforma preparata dal ministero non abbia funzionato già il primo giorno, e son volate parole grosse tra il segretario dei medici di famiglia, Giacomo Milillo e il ministro della Pa e dell'innovazione (sic), Renato Brunetta.
E tuttavia, dopo l'alterco a mezzo stampa, il problema permane. E anche oggi il povero medico, sempre più burocratizzato, ha esperito plurimi tentativi prima di vedersi accettare dal sistemone diagnosi e prognosi della mia sindrome influenzale.
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martedì 1 febbraio 2011
Dietro le quinte
"Caro Direttore, mi tolga dai piedi quella Cassandra, perchè io ho promesso al mio partito che avrei preso un addetto stampa personale: ho la fila fuori"
Il direttore abbozza unn sorriso, ritrae la testa, guarda a sinistra, si corregge e guarda a destra, e dopo questa timida, ma inequivocabile captatio benevolentiae, oppone una pacata, ma circostanziata, giustificazione.
Ma non c'è trippa per gatti. Visibilmente infastidito, il presidente interrompe il dialogo sul nascere e ricorda al direttore l'articolo 97 della Costituzione italiana. E nella foga della perorazione cita pure i 150 anni dell'Unità d'Italia (nata con lo Statuto Albertino n.d.r.).
"Suvvia! Si dia da fare e si guadagni quei bei soldoni che prende, le trovi una sistemazione e mi liberi il posto, che proprio domani in consiglio di amministrazione dobbiamo votare la fiducia al direttore generale, e vorrei che non ci fossero problemi"
Burp!
Il direttore torna nel suo ufficio, cammina nervosamente intorno alla scrivania, guarda il panorama dalla finestra, dà un occhiata ai mercati azionari, sfoglia il catalogo delle escort - certo che sono fighe - ha un rigurgito di nervi e gioca a Macchiavelli con l'organigramma aziendale.
Qualcuno deve risolvere la faccenda.
Allora convoca il capo del personale che però chiede conferma al funzionario delegato per i contratti che preferisce il conforto di un avvocato che dal canto suo formula un parere sub judice.
Al direttore a questo punto girano veramente i coglioni.
Non un cristiano che sappia trovare una salomonica via di uscita.
Così scarica da internet un progetto e decide che quella sarà la strada da seguire.
Tutti elogiano la soluzione e ciascuno si rammarica per non averla individuata prima.
Poi alla chetichella tornano ai propri affanni. Solo al capo del personale viene intimato di rimanere.
Il direttore fa convocare Cassandra nel suo ufficio.
E inzia a parlare...
Leggi il dialogo
Il direttore abbozza unn sorriso, ritrae la testa, guarda a sinistra, si corregge e guarda a destra, e dopo questa timida, ma inequivocabile captatio benevolentiae, oppone una pacata, ma circostanziata, giustificazione.
Ma non c'è trippa per gatti. Visibilmente infastidito, il presidente interrompe il dialogo sul nascere e ricorda al direttore l'articolo 97 della Costituzione italiana. E nella foga della perorazione cita pure i 150 anni dell'Unità d'Italia (nata con lo Statuto Albertino n.d.r.).
"Suvvia! Si dia da fare e si guadagni quei bei soldoni che prende, le trovi una sistemazione e mi liberi il posto, che proprio domani in consiglio di amministrazione dobbiamo votare la fiducia al direttore generale, e vorrei che non ci fossero problemi"
Burp!
Il direttore torna nel suo ufficio, cammina nervosamente intorno alla scrivania, guarda il panorama dalla finestra, dà un occhiata ai mercati azionari, sfoglia il catalogo delle escort - certo che sono fighe - ha un rigurgito di nervi e gioca a Macchiavelli con l'organigramma aziendale.
Qualcuno deve risolvere la faccenda.
Allora convoca il capo del personale che però chiede conferma al funzionario delegato per i contratti che preferisce il conforto di un avvocato che dal canto suo formula un parere sub judice.
Al direttore a questo punto girano veramente i coglioni.
Non un cristiano che sappia trovare una salomonica via di uscita.
Così scarica da internet un progetto e decide che quella sarà la strada da seguire.
Tutti elogiano la soluzione e ciascuno si rammarica per non averla individuata prima.
Poi alla chetichella tornano ai propri affanni. Solo al capo del personale viene intimato di rimanere.
Il direttore fa convocare Cassandra nel suo ufficio.
E inzia a parlare...
Leggi il dialogo
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lunedì 31 gennaio 2011
La legge dei batraci
Si chiama spoil system ed il cambio dei funzionari ad ogni tornata elettorale. Così se i nuovi vertici del mio Ente vogliono un addetto stampa fiduciario, occorrerà spiegarlo al giudice del lavoro.
La guerra è aperta.
La guerra è aperta.
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