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martedì 8 marzo 2011

Dolenti casse

Anche al supemermercato l'utente medio sfodera pezzi da novanta. Solo che lì si chiamano clienti. Ma per il cassiere, condannato a passare sul lettore ottico migliaia di prodotti in turni di due ore senza pausa, il risultato è lo stesso.

Così, con l'approssiamarsi dell'ora x, l'addetto alla cassa accende il semaforo rosso, mette il cartello "CHIUSO", avverte l'ultimo della fila e spera nella buona sorte.

Ma al cliente distratto, con il telefonico ultima generazione attaccato all'orecchio, per parlare, quando il discorso si fa aulico, di pappe per cani, non basta una faglia oceanica per interrompere il suo inutile interloquire vie etere.

Ci cade dentro mentre continua a berciare.
Così il cassiere di fine turno esercita le gambe alzandosi ogni volta e intimando l'altolà a ogni nuovo avventore che allunga la fila.
Ma merita un oscar alla carriera l'espressione stupita del cliente quando viene bloccato: "Ma questa cassa è chiusa?!"

mercoledì 23 febbraio 2011

Dialoghi della vescica


Un litro di acqua in poche ore. Ma qualche bicchiere in più non guasta. La prescrizone è chiara e insidacabile e l'utente femmina, cultura universitaria e malattia in agguato, è pronta per l'ecografia addome superiore e addome inferiore.
L'appuntamento è per le 11 del mattino in una clinica della galassia sanitaria piemontese, uno di quei gioiellini cosmetizzati che hanno avuto l'accreditamento dalla sanità pubblica. In sintesi: efficienza svizzera a nordovest delle penisola.
La povera utente, caricata la vescica, si dirige a passi lenti per evitare sollecitazioni fino alla porta dell'ambulatorio. Si è tarata per resistere fino alle 11 e mezzo, oltre non risponde sulla continenza dell'organo.

Sulle sedie allineate si sono accomodati un aziano accompagnato dalla moglie, che, temendo una seconda corvè lo invita a bere in continuazione, e un ragazzo sotto tutela di un accompagnatore che gli impartisce precetti di buona educazione. Non appena l'educatore si allontana il ragazzo si inginocchia davanti alla sedia e confessa mentalmente peccati mai commessi.
L'utente femmina si informa sulla sequenza e scopre con piacere di dover passare dopo l'uomo ostaggio della moglie, ma soprattutto prima dell'aspirante seminarista.

A interrompere la conversazione tra coniugi  ci pensa l'infermiera che chiama dentro l'anziano, la moglie tira un sospiro di sollievo e spera che il pedagogico accompagnamento abbia dato i suoi frutti e la colecisti del marito si visibile al primo ultrasuono.
L'utente femmina contrae i muscoli e guarda con sospetto il ragazzo ancora inginocchiato davanti alla sedia.
L'attesa, in queste condizioni, rende tutti avversari.

Quando la porta si apre, esce l'anziano che, senza salutare, si dirige veloce verso il bagno, la moglie lo segue, l'utente femmina sta per alzarsi, ma il ragazzo mostra riflessi straordinari nonostante i negativi effetti dei farmaci neurolettici e con una sola falcata si infila nell'ambulatorio.

Allora l'utente femmina ha un moto di orgoglio e, messa da parte  la solidarietà per gli ultimi, incattivita dal bisogno fisiologico e senza neanche bussare, entra nello studio medico reclamando la precedenza.

Il corpo vestito con camice bianco, infastidito dalla piazzata, la redarguisce per i modi poco urbani, ma l'utente femmina non si lascia intimidire e replica con fermezza alle obiezioni del medico.

Il breve certamen decreta la vincitrice che si accomoda sul lettino per l'ecografia. E l'educatore, indovinato l'alterco, ha ricondotto alla giusta sequenza il giovane con ambizioni da seminarista.

Arriva la fine anche per l'utente femmina che già pregusta il rilascio della muscolatura striata che preserva l'ampolla urinaria. Ma di fronte alla porta del bagno almeno otto persone attendono il turno con uguale impazienza.

Il tempo è poco e il bisogno urge. Dopo lo smarrimento iniziale, l'utente femmina  medita, cogita e delibera:  cerca un altro bagno. Perciò torna alla recpetion dove urpiste in divisa capiscono impellenza e la dirottano al bagno di riserva.

A questo punto l'utene femmina se ne fotte della segnaletica orizzontale, dell'assenza del cartello uomo/donna/handicappato - per lei quel bagno potrebbe essere riservato agli elefanti - entra nello stanzino e cerca di attivare la funzione "rilascio".

Sarà stata la tensione della mattinata o l'aspirante seminarista poco ecumenico che le ha lanciato una maledizione, ma i risultati tardano a manifestarsi.

E' un dialogo interiore delle grandi occasioni quello che si consuma con la vescica nel bagno di servizio tra preghiere, rinvendicazioni e promesse. Poi finalmente si manifesta l'epifenomeno grazie a un'asana venuta in aiuto da un vecchio corso di yoga.
Benedetta circoscrizione.

giovedì 17 febbraio 2011

Tutti abbonati

Rientro da un viaggio di lavoro in tarda serata. Dalla stazione prendo l'autobus che mi riporta casa. Poche fermate per osservare la fauna che frequenta i mezzi pubblici a Torino: in tutto un decina di persone di varie nazionalità, Italia inclusa.
Poggio la valigia e tento di annullare il biglietto. La macchinetta timbra le 23.43
Ma come? Sono le 22.15

Colta da un attacco di cittadinanza attiva avverto l'autista.

"Scusi, la macchinetta è avanti"
"Lei guadagna più di un'ora" obietta lui.

Piccata, insisto. Sono un cittadino modello e voglio partecipare al miglioramento dei servizi pubblici.

"Certo, ma volevo avvisarLa lo stesso"

L'autista sorride e commenta: "Ho preso questa vettura alle 18 e nessuno se ne accorto,  avranno tutti l'abbonamento" è la sua considerazine mentre dà un'occhiata allo specchietto retrovisore.

"Certo avranno tutti l'abbonamento" confermo indispettita.

giovedì 27 gennaio 2011

Qui pro quo?

L'utente medio ha un appuntamento con il ragionier  Bianchi. Arriva in portineria e chiede dove andare. L'usciere di turno non ci pensa due volte: gli prepara il pass e lo spedisce all'ottavo piano. 

La segreteria del presidente vede l'utente medio e guarda l'agenda, ma  non trova alcun appuntamento, così lo fa accomodare e chiede lumi. Il presidente dice che, sì, aveva dimenticato di segnare un appuntamento con un tale di cui non ricordava il nome: "Lo faccia passare" ordina spiccio.
L'utente si accomoda su una bella poltrona di pelle e illustra il problema al presidente.

Per il vertice sono cinque minuti di assoluta comunanza con i drammi della popolazione, un incontro "up - down"  di quelli che un altro deve fare ore di anticamera e farsi annunciare almeno da un assessore regionale. Ma l'utente medio e lì e può esprimere tutto il suo malessere.

Il presidente, colpito nel cuore, ma sopprattutto accortosi che non era lui l'ospite atteso, chiama la segretaria e le impone di occuparsi del poveretto: "Cerchi di capire cosa vuole..." Poi lo rassicura: "La lascio in buone mani" e se lo leva dai piedi.
L'utente medio spiega nuovamente la situazione alla collaboratrice e, lettera alla mano, le chiede cosa deve fare.
"Mi informo e la richiamo" - risponde garbata la segretaria - "mi lasci il numero" e lo spedisce fuori dall'ovattato mondo delle poltrone di pelle e dei quadri alle pareti.

Ma in portineria l'uscere non ne vuol sapere di far andar via il povero utente, vuole il pass con una firma. Allora l'utente medio si arrabbia, non solo l'hanno fatto venire lì, ha preso mezza giornata di ferie e non ha concluso niente, ma ora non può neanche tornarsene a casa...

Così si apre l'alterco.

"Lei deve avere il pass con una firma" intima l'uscire.
"Non so proprio dove sia 'sto pass" ribatte l'utente medio.
"Ma dove è andato?" lo interroga inferocito l'addetto alla portineria
"Da uno che mi ha tenuto a parlare e non  ha fatto niente" risponde davvero seccato il povero utente.
E toni si alzano.
Così l'Urp interviene per dirimere la questione.
Ancora parole amare e la lettera di convocazione nuovammente esibita.
!?
Di fronte al documento l'urpista capisce.... aveva un appuntamento con il ragionier Bianchi della gestione utenza, non con il presidente, cavalier Bianchi, e lo accompagna dal funzionario; nel frattempo si fa preparare un pass falso da un collega connivente e libera l'utente medio dalle catene della burocrazia.

Il dopo è un consesso planetario sui seguenti temi: revisione delle procedure di accesso al palazzo, indagine interna sulla sicurezza degli accessi, svalutazione delle performace del personale, recriminazione sui sistema di comunicazione interna. E non è mancata la convocazione d'urgenza delle rappresanze sindacali.

L'utente invece ha la conferma che negli uffici pubblici ti facciano perdere un sacco di tempo.

martedì 25 gennaio 2011

Sburocratizzazione della Pa

Senegalese, lavoro stabile, permesso di soggiorno regolare, italiano stentato: all'Urp chiede il nuovo contratto.
Questo il dialogo tra l'utente e l'urpista:

"Minchia quanto costa 'sto contratto!"

"Porca miseria, sì"


Bisogna sburocratizzare il linguaggio della pubblica amministrazione!

lunedì 24 gennaio 2011

Naturalmente a costo zero

"Ho bisogno di una persona in gamba, veramente in gamba, che risolva il problema dell'affollamento degli utenti nel salone al pubblico".
"...Azz!"
"Solo Lei può aiutarmi".
"Mmmmmmm.... Sento odore di bruciato".
"Sa, stavo pensando a un bel progetto condiviso con gli altri servizi per aiutare gli utenti e non costringerli a venire al salone"
"Ma sono andati via quattro capi ufficio in 7 anni, tutti con straordianrie proposte organizzative, come potrei riuscire io in questa impresa?"
"Non mi dica subito di no, ci pensi e poi mi dia una risposta. Beh! Ovviamente ci sarebbero dei riconoscimenti..."
"Stiamo parlando di quegli astronomici 5 euro al mese che daranno una svolta al mio tenore di vita"
"Naturalmente a costo zero, sa sono tempi duri per le pubbliche amministrazioni"
"???"
"Per noi la sodddisfazione dell'utente è in cima ai nostri obiettivi"
"!!!!"
"Aspetto una Sua proposta. Condivisa, mi raccomando. Adesso vada"
"?!"

martedì 11 gennaio 2011

Extra moenia

Una sventagliata di richieste ha ferito le urpiste asserragliate dietro degli sportelli. Una è caduta alle 10.12, trafitta dal mal di testa, ed è andata direttamente al pronto soccorso del vicino ospedale lasciando superstiti le due colleghe che si sono ammutinate prima di pranzo.
Il direttore mi sventolato l'ordine di servizio sulla faccia e senza conoscene il contenuto sono scesa all'Urp. Il salone era affollato a tal punto che se fossero passati i vigili del fuoco avrebbero tolto l'agibilità ai locali.

Dopo due ore di servizio avevo già accolto tre richieste di accessso agli atti amministrativi, correggendo in un caso l'interesse legittimo di uno dei richiedenti, distribuito una discreta quantità di moduli sull'abbattimento delle barriere architettoniche, l'installazione di una parabola sul balcone e una valutazione di idoneità abitativa, registrato diverse richieste correzioni sulla bolletta di gennaio e scoraggiato uno studente universitario dal pagare le tasse nel nostro salone. Benedetta Gelmini!

Ancora un'oretta e avrei mollato lo sportello.

Bip I 47  
"Buongiorno"
"Vorrei sapere a quanto devo pagare di prelazione se voglio vendere la casa comprata da un ente"
"Sono già passati dieci anni?"
"Potrebbe essere, è solo un'informazione"
"Bene, la legge dice che il costo della prelazione è pari al 10 per cento del prezzo di acquisto rivalutato secondo l'indice Istat al momento della vendita"
"E cioè, quanto?"
"Non so dirLe esattamente quanto, non avendo alcun documento, si ricorda quanto è costata la casa?"
"Il notaio mi ha detto che l'operazione costa circa 3mila euro"
"Beh! Il notaio Le avrà fatto i conti con l'atto d'acquisto e Le avrà calcolato esattamente la somma da pagare. Io senza documenti non posso indicarLe alcuna cifra, però se vuole..."
"Ma un mio vicino mi ha detto di aver speso 7mila euro"
"Non so quanto abbia speso il Suo vicino, nè perchè abbia pagato quella somma - capisco che l'utente mi sta tendendo un agguato - però può..."
"Ma perchè il mio vicino ha pagato tutti quei soldi, ha la casa come la mia"
"Mi scusi: ma Lei crede al Suo vicino e non al notaio?"
"Mi ha preso per cretina! Certo che credo al notaio."
"E perchè allora lo chiede a me?"
"Perchè è Lei me lo deve dire?"

Voglio strapparle la lingua con le tenaglie, ma mi trattiene il sospetto che le ricresca.
Perciò con un gesto furtivo raccolgo dall'espositore il modulo per la "Richiesta di estinzione del diritto di prelazione" e glielo faccio scivolare sotto il vetro.

"Alleghi fotocopia della carta di identità e dell'atto notarile e presenti la domanda. L'azienda Le risponderà entro 30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta con i conteggi al centesimo. Avrà 60 giorni di tempo per perfezionare il pagamento. Buon pomeriggio"

lunedì 10 gennaio 2011

Un sudoku per l'Urp

I benefici effetti del lungo ponte dell'Epifania sono terminati alle 8.31 di oggi. L'assalto degli utenti non ha risparmiato nessuno sportello, neppure la tanatocollega, sempre in auge con i suoi progetti speciali, e non è bastato il freddo pungente di Torino a scoraggiare l'esodo verso il salone.

Alle 11.32 l'Urp aveva accolto, informato e indirizzato 102 utenti, distribuito pennarelli e fogli di carta a 17 bambini distribuito una quantità enorme di moduli.
Nel salone rimanevano alcuni anziani rassegnati e  un signore che faceva il sudoku.

Alle 13.45, al rientro della pausa pranzo, nel salone c'erano ancora anziani e un signore che faceva il sudoku.

Alle 15.00  il signore, terminato il sudoku, ha preso il cappotto ed è uscito senza aver fruito di alcun servizio.

Un  po' di calore non si nega a nessuno.

venerdì 31 dicembre 2010

Mai in orario

Le festività hanno regalato all'Urp una settimana tranquilla. Così l'ultimo dell'anno le Urpiste erano già pronte per il  taglio del panettone quando allo sportello si presenta l'utente ritardatario:
"Devo pagare"
"Buon Dio signore, i pagamenti sono chiusi, è arrivato tardi"
"Ah sì?"
"Si: il venerdì chiudiamo alle 11.30"

Delusione sul volto dell'utente, che avrebbe stretto il cuore a chiunque, ma l'urpista diligente, si stacca dalle cibarie, lo osserva con attenzione e lo riconosce.
"Lei è già la terza volta che viene - lo apostrofa - è sempre in ritardo. Tenga gli orari o prenda un appuntamento"
L'utente sconfortato abbozza una difesa, per la verità un po' inconsistente. L'urpista lo invita a prendere un appuntamento così non perde tempo. L'utente non se la sente di mantenere un impegno così importante e la saluta.
A noi rimane il dubbio che non voglia pagare

mercoledì 22 dicembre 2010

Lettere dall'aldilà dell'Urp 2

Re: Re: bolletta
Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
A:  Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it] Data: martedì 22 dicembre 2010 10.27
grazie è veramente gentile, allora voglio la bolletta ma non è per me ma per mia madre che è anziana e non può venire
grazie

Re: Re: Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]

Data:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: martedì 22 dicembre 2010  10.51

Gentile Signore, come Le abbiamo spegato nella nostra e mail di ieri può ottenere una copia della bolletta anche per la Sua mamma, ma deve riscriverci di nuovo indicando: 


   - cognome e nome dell'intestatario del contratto, in questo caso la Sua mamma;
    - numero del contratto: è un numero di 8 cifre che trova su qualsiasi bolletta in alto a
     sinistra sotto il Suo nome

Saremo lieti di spedirLe la bolletta al Suo indirizzo di posta elettronica.

Quando avrà ricevuto la bolletta potrà pagare secondo le Sue abitudini.

Attendiamo Sue notizie.
Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

Re: Re: Re: Re: bolletta
Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
A:  Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it] Data: martedì 22 dicembre 2010 11.01

se pago in ridardo devo pagare una multa?
grazie

Re: Re: Re: Re: Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]
Data:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: martedì 22 dicembre 2010  11.16

Gentile Signore, se paga oltre i termini indicati nella bolletta, di solito il 26 del mese, dovrà pagare gli interessi di mora che ammontano all'1 per cento all'anno.
Gli interessi sono calcolati per ciascun giorno a partire dal primo giorno di ritardo e saranno indicati nella bolletta successiva con il codice:

X633 sanzione per il ritardato pagamento

Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

 

Re: Re: Re: Re: Re: Re: bolletta
 
Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
A:  Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it] Data: martedì 22 dicembre 2010 11.21

non trovo giusto che mia madre paghi la multa perchè voi non avete spedito la bolletta

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]
Data:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: martedì 22 dicembre 2010  11.42

Gentile Signore, la nostra azienda invia ogni due mesi più di 45mila bollette è può succedere che qualcuna non arrivi a destinazione, tuttavia è ancora in tempo a pagare questa bolletta, ma se non mi dice come si chiama e dove abita è certo che Lei non potrà pagare e noi non possiamo controllare se c'è stato un disservizio, perciò La invito a scegliere come ottenere la bolletta. 

Successivamnte potrà eventualmente segnalare quanto accaduto.
Oltre non possiano dirLe.

Le suggeriamo perciò di regolarizzare la Sua posizione nei termini indicati, pena l'applicazione della sanzione amministrativa secondo le modalita stabilite dal nostro Regolamento adottato con delibera dell'Autorità n. B-DA223839844/1998 reperibile all'Agenzia della tutela e della garanzia dei consumatori dei servizi pubblici e privati istituita con decreto del Comitato paritetico delle rappresentanze dei cittadini con sede presso il Ministero dei servizi essenziali con sede a Roma. 

Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

martedì 21 dicembre 2010

Lettere dall'aldilà dell'Urp

Da: utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Inviato: lunedì dicembre 2010 07.09
A: Urp
Cc:
Oggetto: bolletta
vorrei sapere come faccio per avere un copia dell bolletta perchè questo bimestre non mi è arrivata
grazie

Re: bolletta
Da: Urp [mailto: urp@hannotuttiragione.torino.it]
A:  utente medio [mailto: solesplendente@xxx.torino.it]
Data: lunedì dicembre 2010 08.42

Gentile Signore, come può leggere sul nostro sito, che di certo Lei ha consultato avendoci scritto via e mail, può ottenere una copia della bolletta:
1) di persona
     Sportello Urp
     via della Semplificazione 1  Torino
     Orari: dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 18.00 orario continuato
     Ricordi di portare un documento di identità 

2) per posta
     telefonando al numero 011.00110011
     Orari: dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 18.00 orario continuato
     La bolletta Le verrà spedita a casa.

3) via e mail
    non avendo Lei un posta certificata, nè un indirizzo e mail riconoscibile e non avendo
   indicato nè il nome, nè  l'indirizzo è per noi impossibile spedirLe la bolletta.
    Se desidera ricevere la bolletta nella sua casella e mail ci riscriva segnado questi dati:
   
   - cognome e nome dell'intestatario del contratto; 
   -  numero del contratto: è un numero di 8 cifre che trova su qualsiasi bolletta in alto a   sinistra sotto il Suo nome.

Quando avrà ricevuto la bolletta potrà pagare secondo le Sue abitudini.

Attendiamo Sue notizie.
Buona giornata

Cassandra Cassandrini
Responsabile staff  Urp di Hanno tutti ragione

venerdì 17 dicembre 2010

The Social Network vs Precious

Il Time ha incoronato Marc Zuckerberg, il fondatore di Facebook, uomo dell'anno. Tuttavia come ha osservato Alessandro Tapparini, giornalista di America 24 che ha dato la notizia, la novità è racchiusa nel film, The Social Network, che ne ha raccontato la storia al mondo.

Ma un altro film made in Usa, in programmazione nelle sale italiane in questi giorni, ha disegnato i rapporti tra le persone: di coloro che non hanno voce. Precious, dal nome della protagonista, un'adolescente nera, obesa, analfabeta e umiliata dalla famiglia è l'altra faccia dell'America. Lee Daniels, alla sua seconda prova di regista, racconta con piglio quasi documentaristico, la quotidianità di una diciassettenne emarginata nella Harlem degli anni 80.
La macchina da presa registra impietosa gli sbilanciati colloqui con l'assistente sociale per ottenere il sussidio, le gratuite molestie dei bulli del quartiere, l'ineluttabile recessione scolastica, l'incredulo stupore delle istituzioni di fronte al proprio fallimento.
Sarà una scuola alternativa e un'insegnate a determinata a liberare Precious dal disprezzo. Insegnandole a leggere e a scrivere le offre il viatico per il riscatto sociale.

Non c'è lieto fine in questo film: solo la presa di coscienza di un'ermaginata che vuole entrare nel mondo con la dignità di cittadino.
Anche per il 2010, come l'Italia degli anni 60 raccontata da Don Milani in "Lettera a una professoressa" l'istruzione libera gli emarginati dalla deferenza verso gli oppressori.
Imperdibile l'incontro tra Precious e la madre davanti all'assistente sociale.

Un monito per tutti gli utenti: saper leggere e scrivere Vi renderà liberi.

giovedì 16 dicembre 2010

Il contrappasso

Stavolta l'utente sono io! Nell'ufficio del giudice di pace di Torino, che si trova nella più remota e irrangiungibile periferia della città, ho consumato la mia giornata di ferie.

Il sito internet del Comune di Torino annunciava gli orari di ricevimento senza appuntamento e io ho ci sono andata.

All'ingresso il box informazioni era desolatamente vuoto, così mi sonno inerpicata sulle scale del tribunale -   una vecchia scuola riconvertita alla giustizia che ha ospitato studenti  figli del boom economico italiano - e, dopo aver dribblato avvocati in attesa e testimoni rassegnati, ho raggiunto il terzo e ultimo piano.

La pletora di porte chiusa mi ha dato il benvenuto e così, come ogni utente che si rispetti, ho inziato a importunare tutte le persone dotate di parola. Dopo alcuni "non so" la consueta anima buona mi ha indicato l'ufficio del giudice e anche il calendario di ricevimento, posizionato strategiamente sopra un termosifone. Ho  perciò scoperto che il giudice di turno quel mattino non si era presentato e che altre date erano state cancellate: se volevo parlargli sarei dovuta tornare nel pomeriggio.

Porca miseria! Avevo altri programmi. Ma l'ostinazione è buona compagna di vita e io l'ho ascoltata.

Il pomeriggio si è ripetuta la scenetta senza tanti stupori: ingresso triste, box informazioni chiuso, tre piani di scale, porte sigillate, pubblico in attesa. Documenti in  mano mi sono seduta e ho atteso.
Prima però come da prassi, ho interrogato gli astanti: "è qui che riceve il giudice di pace, bisogna prendere il numero, chi ha il 73, ci mette tanto, ma non c'è nessuno a dare informazioni, ma è sempre così qui" poi sdegnosa mi sono messa a leggere.
Prima di me c'erano una a cui avevano staccato la luce per un giorno di ritardo, un altro che aveva ricevuto la lettera di sfratto, alcune comparse mute e una signora con borsa firmata che si rivangava i bei tempi in cui a Torino erano tutti educati.

Il mio turno è toccato dopo un'ora e 47 minuti d'attesa, il mio colloquo è durato quattro minuti, la mia giornata sprecata per intero.
Un pensiero particolare alle urpiste che potranno commentare con soddisfazione che il nostro Urp non abbandona mai nessuno.

mercoledì 8 dicembre 2010

Tassonomia dell'utente

C'è il predatore, il collerico,  l'esasperato, il dimesso, il sorpreso, lo svanito, il furbetto, il raccomandato, il saputo, lo psichiatrico, lo stratega, il fazioso, il disarmato, il prevaricatore, l'anacastico, il querulo, l'ossessivo, il manipolatore,  il callido, il remissivo, l'interlocutorio...

post in aggiornamento

venerdì 3 dicembre 2010

Ha ragione Brunetta

In queste ultime settimane la medicina ha fatto passi da gigante o,  più verosimilmente, il vibrione che infestato le mie colleghe urpiste ha scelto altri corpi da abitare. Così eccoci tutte insieme all'Urp.
Il grande salone che lo ospita oggi non è stato neanche tanto assediato dal pubblico, sarà stata la neve a scoraggiare l'anacastico  utente,  perciò ...   riunione degli operatori per fare il punto della situazione.

Alle 12.43 siamo ancora al punto "2" dell'ordine del giorno.
Si presenta l'utente che ha ignorato l'orario di ricevimento scritto a caratteri cubitali. Hai voglia a fare cartelli.
Tra le colleghe serpeggia il malcontento. L'ingresso dell'utente offre la stura a una nuova rivendicazione sindacale sull'illogica distribuzione degli spazi.
Giuro sulle mie scarpe che farò presente il problema al direttore e con un atto d'imperio riporto l'attenzione sul tema dell'incontro.
L'utente però è determinato, così, indispettito dalla nostra indifferenza, sposta la transenna e bussa sul vetro.
"Scusi, è già chiuso?"
Le colleghe mi sfidano con lo sguardo. Tocca a me operare il respingimento.
"Buongiorno. Sì, mi dispiace, ma l'orario è terminato da un'ora"
L'utente gioca la carta della cortesia e con tono dimesso apre la trattativa: "Solo un'informazione"
Le colleghe inziano a tarantolarsi.
"Di cosa si tratta?"
L'utente, che ha guadagnato terreno, sciorina una messe di carte. Le  urpiste sorridono soddisfatte, vogliono proprio vedere come mi libero dell'utente.
"Dunque, .... non pago le bollette da qualche tempo....-  continua - e ..."
Intervengo nella sua esitazione e affondo il colpo:  "Ha ricevuto una lettera?" chiedo con tono indagatorio.
L'utente prende tempo
"Mi sembra... Sì. Lo scorso anno  ho ricevuto qualcosa"
Bene! Lo crocifiggo alla la sua inadempienza: "E perchè non è venuto l'anno scorso?"
Serafico come un neonato dopo la poppata mi risponde che non ha avuto tempo.
Devo stringere la trattativa. "Me la faccia vedere per favore?"
Lui oramai si è seduto e vuole attenzione. Inizia a cercare tra le sue carte prive di qualsiasi ordine.
Io sbircio tra i documenti per captare il nostro logo, ma dalla busta di nylon esce di  tutto, ma della lettera incriminata, manco l'ombra.
Allora mi apro un varco: "Mi scusi, ma temo che adesso non possiamo fare niente... Gli uffici sono tutti chiusi."
"E io che faccio?"
"Cerchi la lettera e torni appena può per mostracela." Per sicurezza gli allungo il foglio con i nostri orari.
Sono certa di averlo congedato.
Ma lui non si scoraggia e rilancia.
"Non può cercarmela lei?"
Ah no! Questo è troppo!
"Ma se non sa neanche quando l'ha ricevuta"
Maledizione! Sono sulla difensiva. Lui capisce e insiste.
"Ma me l'avete mandata voi, lo saprete quando mi avete scritto, me la cerchi"
Non posso tollerare due imposizioni consecutive.
"Mi scusi, le ho detto che l'orario di ricevimento è terminato da un'ora e gli uffici sono chiusi. Non possiamo fare niente"
La mia risposta suscita il suo anatema.
"Ma non avete proprio voglia di lavorare! Ha ragione Brunetta:  tutti a casa Vi devono mandare"

Apprendo in questo momento che il giustiziere della funzione pubblica gode ancora di una certa fama

martedì 30 novembre 2010

Alta tecnologia

"Scusi..."
"Buongiorno, come posso aiutarLa"
"Ho un appuntamento"
"Cosa deve fare?"
"Non lo so, mi hanno chimato da qui"
"Chi l'ha chiamata?"
"Una signora"
"Non ricorda il nome"
"Le ho detto che mi hanno chiamata. Mi dice dove devo andare?"
"Mi perdoni, cosa deve fare?"
"Allora non capisce, guardi qui, mica Le racconto bugie"
L'utente mi mostra il suo cellulare dove compare il numero del centralino.
"Mi perdoni, quello è il numero del centralino, non riesco a risalire a chi l'ha chiamata"
"Allora guardi sul computer, che ce l'ha a fare, se no?!"

!!!

giovedì 18 novembre 2010

Tutti in fila

L'impegno dei medici viene premiato e una delle mie colleghe è rientrata in servizio. Per le altre due si sta ancora cercano una cura.
Tiro un sospiro di sollievo e riprendo la mia attività: scrivo comunicati stampa, semplifico il linguaggio amministrativo, redigo report sulla soddisfazione dell'utenza, costruisco griglie valutative per comunicazione integrata.
Sto elaborando un piano-comunicazione di impianto sovietico che analizzi tutti i "flussi di messaggi e interazione verso l'esterno" secondo un modello collaudato:

UP

IN        OUT

DOWN

Alle 11.47 la mia collega viene chiamata dall'asilo "Signora suo figlio ha la febbre, venga a prenderlo" e immanentemente abbandona lo sportello Urp.

Gli utenti annunciano la rivolta, il direttore mi implora di scendere.
Alle 11.58 entro nel salone, ma stavolta ho fatto il pieno di caffè. 

I 22 sportelli che tappezzano il salone  vantano lunghe attese tranne quello "DONAZIONE ORGANI TRA VIVENTI", il meno frequentato. Ma non se la passa male neanche  "RICHIESTE CREMAZIONI ".
La tanatocollega si sollazza con la distribuzione di brochure informative di colore viola. Gli utenti la sfuggono come la peste. Si sprecano corna, sconguri e vaff... Ma lei non demorde. E come progetto  innovativo per il miglioramento continuo del servizio pubblico  ha ottentuo l'iscrizione d'ufficio al suo registro di tutti i dipendenti dell'ente.
Penso di fare causa all'azienda per eccesso di potere, anche se non posso che apprezzare l'equità di trattamento nei confronti di tutto il personale, dirigenza inclusa: finiremo tutti nello stesso forno.

Potenza livellatrice del vertici aziendali.


martedì 16 novembre 2010

Dialogo di un predatore di penne e di uno sportelliere

I medici delle mie colleghe cercano una terapia efficace per guarirle dall'insidioso morbo che le ha assalite, ma i prodigiosi effetti tardano a manifestarsi.
Io alle 10.59 ho già fornito informazioni generiche, specifiche, dettagliate, approfondite e articolate.
Ho passato 37 utenti.
Sono stremata e la necessità fisiologica mi trasfigura in un'arcigna gorgone. Sono pure  in carenza di caffè. Ma non posso allontanarmi. Perciò vado avanti a chiamare.

Bip!  I 38 Arriva l'utente che deve compilare il modulo per le utenze, gli stampo i dati e cerco di liberarmente in fretta. Segue dialogo con l'utente predatore.

- Me lo compila?
- Non posso, vede che il salone è affollato, la prego lo faccia Lei.
- Non sono capace.
- E' semplice, scriva negli appositi spazi.
- Ma io non so scrivere
- Lei è nato nel '62, la scuola media era già obbligatoria.
- La sua collega me lo fa.
Penso che quando torna la mia collega le cavo gli occhi con il cucchiaio, ma resisto.
- Scriva almeno il Suo nome e l'indirizzo.
- Mi dà una penna?
- Ok, ma me la riporti.
- Non scrive.
- Ecco un'altra penna.
- Non ho gli occhiali.
- Aspetti che Le do quelli dell'altro signore che è morto ieri nel salone, speriano che la gradazione sia  giusta.
- Sono di un MORTO????????
- Sì. Li ha dimenticati prima che gli venisse un infarto: dissezione dell'aorta. E non li perda che stiamo cercando gli eredi.
- Ma non ne sapevo niente.
- Non ci piace la cattiva pubblicità.
- ...
"Allora? Andiamo avanti?" Sento urlare dal pubblico.

Come il mercato capitilistico, anche il pubblico del salone si autoregolamenta.

lunedì 15 novembre 2010

Erga omnes

Eccomi sola allo sportello Urp.
Le mie tre colleghe si sono ammalate, ammalate gravemente, ricoverate in ospedale.
Ovviamente non c'è rapporto causa effetto tra il lavoro e la malattia delle colleghe dello sportello, ma tant'è.
Inizio la mia giornata.
ore 8.00 - entro in ufficio, accendo il computer, scarico la posta di sabato e domenica, verifico che non ci siano messaggi imperiosi dell'amministrazione, guardo la lista degli appuntamenti, giro i cinque telefoni su un apparecchio vicino a me affinchè possa rispondere mentre ricevo il pubblico, accendo un secondo computer di sostegno, carico il programma per chiamare gli utenti, tiro un sospiro di sollievo.
Fino ad ora tutto procede secondo i piani.
ore 8.30 - viro su APERTO la mia targhetta di sportellista e apro le danze:
bip! I 1 Non si presenta nessuno
bip! I 2 Non si presenta nessuno
bip! I 3
Si presenta I 1 scusandosi per il ritardo e mi schiaccia un modulo sul vetro. Si presenta I 3 dicendo che è il suo turno, si presenta I 2 urlando che gli sono passati davanti.

Tutti e tre concordano sulla disorganizzazione del salone.

Ripristino la giusta sequenza degli arrivi garantendo che l'amministrazione è al corrente delle difficoltà degli utenti e che è "allo studio un sistema per velocizzare le code" ma per adesso li invito ad avere pazienza. A ciascuno di loro distribuisco il modulo dei "Suggerimenti per migliorare il servizio".
ore 8.45 ho terminato il primo match e riapro le danze
Sono già in carenza di caffè.

domenica 14 novembre 2010

La strategia della cavalletta

L'utente entra nell'affollatissimo salone, tappezzato di sportelli e rimane pietrificato.
Gli basta un attimo per capire che la mattinata è persa, quindi passa al piano B: deve portare a casa un risultato.
Con una sola falcata, temendo l'aggressione di contumelie del pubblico, si avventa sullo sportello più distante dalla folla rassegnata in attesa, e, cancellato ogni senso di colpa, sovrasta l'utente germano già seduto davanti allo sportellista.
Bussa sul vetro divisorio e formula l'innocente domanda:
"Devo solo consegnare questo modulo, posso darlo a Lei?"
Immediatamente si spegne il chiacchiericcio del salone e tutti puntano lo sguardo accusatorio sull'impudente che ha scavalcato la coda.

Ma la risposta arriva perentoria dallo sportellista: "Prenda la lettera I"

Smarrimento e senso si fallimento assalgono l'utente che torna al "via" e, dopo aver staccato il ticket elimina code (sic), si accomoda nel salone con lo sguardo puntato sullo schermo dove scorrono lentissime le lettere I.
Ha 149 I davanti a lui.